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04/12/2001

OGGI E DOMANI AD ANCONA IL SEMINARIO NAZIONALE ‘DALL’ESPERIENZA DI PARCO PROGETTI ALLA FILIERA DELL’ARTE E DELLA CULTURA NELLE MARCHE’

Ha preso il via a Palazzo degli Anziani ad Ancona, il Seminario nazionale ‘Dall’esperienza di Parco progetti alla filiera dell’arte e della cultura’ a cui ha partecipato come relatrice della prima sessione l’assessora regionale Cristina Cecchini e che si concluderà domani con la presidenza dell’assessora Carmela Mattei. Scopo dell’iniziativa è condividere un lavoro e una riflessione comune fra il mondo dell’arte e della cultura e quello del lavoro, su quali siano le professioni che servono alla filiera stessa e quali siano le attività formative che il Fondo sociale europeo può finanziare e incentivare. “Nelle Marche – ha detto la Cecchini – viviamo una profonda contraddizione. A fronte di un patrimonio culturale fatto per esempio di 206 musei, 53 collezioni, 315 biblioteche e 70 teatri storici, ci sono soltanto 300 dipendenti occupati, oltre a quelli di 6 cooperative che hanno in gestione una parte di tale patrimonio. Solo il 43% dei musei è sempre aperto al pubblico e ognuno impiega una media di 3 persone con un peso superiore al 50% di quelle destinate alla custodia. Al contrario manca manodopera specializzata. In questo quadro – ha aggiunto – vogliamo intervenire con un finanziamento quadriennale dal 2002 al 2006 pari a 12 miliardi di lire, tre per ogni anno. Lo strumento sono i Piani operativi multiregionali finanziati dal Fse e dallo Stato.” L’assessore ha annunciato che sono in programma, fra Urbino e Ascoli, una serie di corsi per esperti di restauro e conservazione dei beni culturali e per la riqualificazione di sedi architettoniche e centri storici. Verranno realizzati anche un master di poesia contemporanea, un corso di architettura digitalizzata legata agli strumenti multimediali e un altro per la ceramica: un’arte che sta prendendo importanza nella storia artigianale e culturale marchigiana. I destinatari saranno soprattutto i laureati in scienze umanistiche, in larga parte costretti a emigrare. L’obiettivo è semplice: incentivare l’apertura dei musei con personale all’altezza dei vari momenti operativi, dalla promozione dell’arte, al restauro e conservazione o catalogazione dei beni. Ma non solo: sviluppare l’artigianato indotto del settore ed educare al patrimonio culturale delle Marche una popolazione che frequenta i musei solo per il 3% del totale, contro il 52% di stranieri. (fb)