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24/11/2001

PARCO PRODUCE: PRESENTATA LA RELAZIONE REGIONALE SULLO STATO DELL’AMBIENTE

“E’ il primo mattone del programma d’interventi di tutela dell’ambiente che predisporremo tramite l’Arpam.” - ha detto l’assessore regionale all’Ambiente Roberto Ottaviani, presentando la prima ‘Relazione sullo stato dell’ambiente nelle Marche’, realizzata dai tecnici di Ambiente Italia per conto della Regione. ”In passato non esisteva un unico archivio di raccolta degli elementi per definire lo stato di malessere o benessere del territorio – ha aggiunto -. Finalmente abbiamo indicatori sistematici per supportare il ‘decisore pubblico’ nelle scelte necessarie ad uno sviluppo sostenibile del territorio. Elemento importante di questo lavoro è la possibilità di un aggiornamento continuo che consente fasi successive e rimodulabili, con programmi specifici di intervento.” La relazione per ora non dà risposte sui processi attuabili, ma é la base di monitoraggio e individuazione dei punti critici. Non mancano, comunque, elementi utili e prime risposte parziali sui problemi dell’ambiente marchigiano. Ottaviani ne individua alcuni: l’area di Ancona, Falconara e bassa Vallesina, al cui alto rischio concorrono vari elementi: inquinamento acustico, dell’aria e del suolo per risolvere i quali è stata attivata una prima piattaforma. Altrettanto importante, è il problema delle risorse idriche che riguarda tutta la regione. Le risorse idriche di superficie - fiumi, laghi ecc. -, mostrano più aspetti critici legati ai consumi e all’uso sbagliato e indiscriminato delle acque. Al sud i fiumi Potenza e Chienti o Tronto, al centro l’Esino e al nord il Metauro, presentano problemi ambientali a volte gravi, provocati dall’uomo con la sua ‘pressione’. La Regione sta intervenendo con modalità e metodologie nuove, dalla foce alla sorgente e utilizzando l’ingegneria naturalistica rispettosa della natura. Come nel caso del Potenza, il primo intervento integrato e globale, o dei cinque miliardi stanziati per risanare Fiastra e Fiastrone, dove l’alga che vi prolifera, tossica per uomini e animali, è il prodotto di rifiuti umani e agricoli. Per le acque profonde fra non molto sarà pronto il Piano regionale, mentre per quelle marine, nonostante le Bandiere blu, in alcuni tratti ci sono questioni urgenti. La Regione sta spendendo oltre 600 milioni di lire all’anno per monitorare costantemente il litorale. Rimangono molti altri problemi, quello dell’erosione costiera, dell’inquinamento acustico e dell’aria o l’elettrosmog, “ ai quali – ribadiscono l’assessore e il Dirigente del Servizio Ambiente, Antonio Minetti, che ha concluso il convegno – la relazione non dà risposte definitive, ma ne stanno dando una serie di atti legislativi approvati o in corso e ne daranno le fasi successive a questo primo lavoro di grande importanza per il futuro del territorio marchigiano e della sua sostenibilità ambientale.” (fb)