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06/11/2001

AFGHANISTAN, 41 MILIONI PER IL PROGETTO ‘AFGHANISTAN’ DI EMERGENCY: IL COSTO ANNUALE DEL CENTRO DI PRONTO SOCCORSO

La Giunta regionale, per iniziativa del presidente Vito D’Ambrosio, ha destinato 41 milioni di lire ad Emergency per coprire le spese di un anno del posto di pronto soccorso a Bagram nel nord dell’Afghanistan. Questi i numeri e l’azione nel Paese asiatico di Emergency, l’associazione umanitaria che Gino Strada ha promosso per gli interventi di cura e riabilitazione delle vittime delle guerre e delle mine antiuomo: un centro chirurgico aperto nel 1999 con 70 posti letto, vari ambulatori, la fisioterapia e la farmacia ed inoltre, dal 2000, sei posti di pronti soccorso -First Aid Post, FAP - dove operano 35 medici e paramedici e 10 persone di servizio a cui hanno fatto ricorso oltre 9000 persone fino al giugno scorso. A quello di Bagram, appunto, nella valle del Panshir e operante a stretto contatto con il centro chirurgico di Anabah e la sua banca del sangue, è destinato l’aiuto deciso dalla Giunta. La struttura ospedaliera di Anabah ha assistito fino ad ora 4000 feriti, più altre 5000 persone del campo profughi cresciuto spontaneamente attorno l’edificio e a cui Emergency fornisce coperte, cibo e medicinali. I sei FAP incidono nell’area di altrettante città vicine alla frontiera il cui territorio è ad alto rischio. Le cure sono prestate per le ferite riportate nello scoppio di mine o causate da armi da fuoco, ma i centri sono diventati anche presidi medici a cui fa riferimento l’intera popolazione. In particolare le donne che provvedono al fabbisogno della famiglia. A Bagram operano un medico, sei infermieri e un inserviente. Aridi numeri e parole insufficienti per descrivere il grande progetto ‘Afghanistan’ di Emergency, che l’Italia, e da ora anche le Marche, possono e debbono sentire proprio. (fb)