La Giunta regionale, per iniziativa del presidente Vito D’Ambrosio, ha destinato 41 milioni di lire ad Emergency per coprire le spese di un anno del posto di pronto soccorso a Bagram nel nord dell’Afghanistan. Questi i numeri e l’azione nel Paese asiatico di Emergency, l’associazione umanitaria che Gino Strada ha promosso per gli interventi di cura e riabilitazione delle vittime delle guerre e delle mine antiuomo: un centro chirurgico aperto nel 1999 con 70 posti letto, vari ambulatori, la fisioterapia e la farmacia ed inoltre, dal 2000, sei posti di pronti soccorso -First Aid Post, FAP - dove operano 35 medici e paramedici e 10 persone di servizio a cui hanno fatto ricorso oltre 9000 persone fino al giugno scorso. A quello di Bagram, appunto, nella valle del Panshir e operante a stretto contatto con il centro chirurgico di Anabah e la sua banca del sangue, è destinato l’aiuto deciso dalla Giunta. La struttura ospedaliera di Anabah ha assistito fino ad ora 4000 feriti, più altre 5000 persone del campo profughi cresciuto spontaneamente attorno l’edificio e a cui Emergency fornisce coperte, cibo e medicinali.
I sei FAP incidono nell’area di altrettante città vicine alla frontiera il cui territorio è ad alto rischio. Le cure sono prestate per le ferite riportate nello scoppio di mine o causate da armi da fuoco, ma i centri sono diventati anche presidi medici a cui fa riferimento l’intera popolazione. In particolare le donne che provvedono al fabbisogno della famiglia.
A Bagram operano un medico, sei infermieri e un inserviente.
Aridi numeri e parole insufficienti per descrivere il grande progetto ‘Afghanistan’ di Emergency, che l’Italia, e da ora anche le Marche, possono e debbono sentire proprio. (fb)
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