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05/11/2001

I LICENZIAMENTI DEI LAVORATORI DEGLI APPALTATORI DELLE FERROVIE. NELL’INCONTRO IN REGIONE: FORTE APPELLO UNITARIO AL GOVERNO PERCHE’ INTERVENGA SULLE FERROVIE

E’ inaccettabile che le Ferrovie mettano a rischio 200 posti di lavoro fra i dipendenti delle ditte appaltatrici delle pulizie nelle Marche e oltre 4000 in Italia. Il Governo intervenga per bloccare le gare d’appalto che scadono in questi giorni, il cui risultato sarebbe un duro colpo all’occupazione. Con questo giudizio le forze politiche marchigiane unitariamente si sono confrontate in Regione con i lavoratori in sciopero e i sindacati di settore. Un incontro voluto dagli Assessori al Lavoro, Cristina Cecchini, e ai Trasporti, Luciano Agostini. Tutto il Consiglio regionale, che ha approvato un ordine del giorno all’unanimità, la pensa così, hanno confermato i consiglieri Enrico Cesaroni (FI) e Andrea Ricci (RC). Stesso giudizio viene anche dal parlamentare DS Eugenio Duca, membro della Commissione nazionale Trasporti che, però, avverte: “Non è possibile bloccare gli appalti, per le implicazioni penali che ricadrebbero su Governo e Ferrovie. Ma è possibile porre clausole aggiuntive come prevedere il passaggio dei lavoratori alle eventuali nuove ditte e obbligare i vincitori ad applicare il contratto di lavoro”. Argomento importante per il sindacato, preoccupato dalla competizione ‘fratricida’ fra i lavoratori che, pur di non perdere il posto di lavoro, potrebbero accettare retribuzioni inferiori. “Non importa quale sia la strada migliore - ha detto la Cecchini -, bisogna premere unitariamente nei confronti del Governo; il presidente D’Ambrosio lo farà subito sottoponendo il problema al Ministro Lunari e i parlamentari marchigiani sono ‘allertati’. Dobbiamo comunque prefigurare soluzioni che tranquillizzino i lavoratori rispetto alle ipotesi peggiori. La Giunta impegnerà i seppur pochi strumenti economici che il passaggio delle competenze dei trasporti dallo Stato consente ed altri come quelli di Fse”.”Inseriremo aspetti di salvaguardia occupazionale e garanzia contrattuale, a partire dal nuovo contratto di servizio del settore che spetta alla Regione. Ma in questa emergenza, come nelle normali competenze, dobbiamo ottenere di essere allo stesso tavolo di discussione con Stato e Ferrovie, per impedire ‘fughe’ rispetto agli obiettivi che ci porremo – ha aggiunto Agostini.” “E’ facile fare gli amministratori delegati (come nel caso delle Fs) – ha dichiarato Cesaroni -, licenziando per abbattere i costi.” “Stringi, stringi – secondo Ricci – queste politiche hanno un obiettivo: diminuire il costo del lavoro.” Giudizi coincidenti anche nel definire pericolosa una vertenza i cui risultati si ripercuoterebbero in altri settori. Duca ritiene limitato il rischio reale della perdita di posti di lavoro. Le ditte appaltatrici, infatti, riscuotono fondi superiori ai costi per almeno 3000 lavoratori. Il problema vero é, invece, ‘l’attacco alla sicurezza sui treni’, proprio in un periodo di allarme terroristico, e la sicurezza sul lavoro, in un settore che registra tanti incidenti. (fb)