L’innovazione nel settore della distribuzione passa attraverso gli incentivi fiscali.
La Giunta regionale ha approvato il bando che consente alle piccole e medie imprese (pmi) commerciali e turistiche marchigiane di usufruire di crediti d’imposta per 6 miliardi e 633 milioni di lire.
Le domande vanno presentate – esclusivamente nella giornata di martedì 26 giugno 2001 – alle Camere di commercio, a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno.
Il bando verrà pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Marche n. 61 del 30 maggio 2001.
Possono beneficiare del credito d’imposta (fino a un massimo di 193 milioni) le pmi commerciali di vendita al dettaglio (comprese le rivendite di monopolio che operano con concessione amministrativa), le imprese di vendita all’ingrosso, di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, quelle turistiche e le agenzie di viaggio. Sono ammissibili a contributo le spese di ammortamento - fatturate nel periodo compreso fra il 7 giugno 1999 e il 31 dicembre 2000 – relative all’acquisto di beni strumentali, strettamente pertinenti all’attività esercitata nel negozio.
Le agevolazioni consistono in un credito d’imposta, nella misura massima del 20 per cento, che può essere utilizzato per il pagamento dell’Irpef e dell’Irpeg. La somma eccedente può essere utilizzata anche in diminuzione dell’imposta relativa a periodi successivi (non oltre il quarto anno) o per i versamenti Iva (del medesimo periodo d’imposta).
“Con gli incentivi fiscali alle pmi commerciali e turistiche – sottolinea l’assessore al Commercio, Marcello Secchiaroli – la Regione intende svolgere un ruolo propulsivo per la loro modernizzazione, favorendo un elevato standard di servizi e mantenendo una sufficiente capillarità della rete di esercizi nei centri storici e periferici”.
La concessione degli incentivi fiscali, sotto forma di credito d’imposta, è stata demandata, nel ’98, alle Regioni. Per l’attuazione di queste competenze, le Marche si avvalgono – grazie a una convenzione – delle Camere di commercio che hanno gestito, per conto del ministero competente, l’istruttoria delle domande negli anni precedenti.
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