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25/05/2001

‘AGRICOLTURA E SCUOLA, UN FERTILE RAPPORTO’, UN SEMINARIO AD ABBADIA DI FIASTRA SUL RAPPAORO TRA SCUOLA ED ISTITUZIONI LOCALI PER LA SENSIBILIZZAZIONE E SICUREZZA ALIMENTARE DEI GIOVANI

“Agricoltura e scuola, un fertile rapporto”, è il titolo del seminario all’Abbadia di Fiastra in preparazione alla campagna di sensibilizzazione dei giovani inseriti nella scuola, sui temi dell’alimentazione naturale e di un’agricoltura rispondente alle esigenze di qualità e sicurezza alimentare. Temi attuali, dopo le vicende di contaminazione alimentare che hanno preoccupato tutto il mondo e messo in discussione un concetto di qualità dipendente da una filosofia consumistica e di mercato. “Il rapporto fra istituzioni locali e scuola – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Luciano Agostini – deve dar vita a sinergie ed innovazioni culturali che non possono prescindere dalla scuola stessa, la prima istituzione che forma la persona. In questo senso l’educazione e la salvaguardia alimentare sono indirizzi prioritari. Troppo spesso l’agricoltura, settore primario della società, si é piegata alle logiche di altri comparti produttivi come l’industria, distorcendo il problema della sicurezza alimentare. I risultati sono fin troppo visibili. Un rapporto, invece, che va mirato alla comune ricerca della qualità, dove arbitro degli equilibri sia un terzo soggetto. L’ente pubblico, ad esempio.” “Innovazioni come la certificazione di prodotto - ha spiegato Agostini -, per la quale le Marche hanno avuto riconoscimenti da tutta l’Europa, debbono servire per dare al consumatore una reale possibilità di conoscere e riconoscere il prodotto di qualità. Ci sono poi da rimettere in discussione aspetti culturali che consentano di rispettare le diversificazioni del gusto; la sua massificazione porta un consumo altrettanto massificato. Alle istituzioni spetta costruire la regolamentazione delle certificazioni ribaltando i rapporti di sudditanza dell’agricoltura con l’industria ed il mercato.” Il seminario è stato un momento di sintesi e riflessione sul rapporto iniziato cinque anni fa tra la Regione e i Provveditorati agli Studi delle Marche. Tantissime scuole e centinaia, se non migliaia di ragazzi, hanno partecipato in questo periodo al concorso ‘L’agricoltura biologica per l’alimentazione naturale’; centinaia i progetti, anche pluriennali, come l’istituzione di orti biologici – ben 50 realizzati solo nell’ultimo anno di realizzazione del concorso -, e decine di corsi per insegnanti sullo stesso tema, su quello di una dieta cor-retta o dell’interpretazione dei messaggi pubblicitari e dell’etichettatura dei prodotti. Una collaborazione che partendo da bambini e ragazzi ha coinvolto le famiglie e una fetta importante di popolazione.” Per riflettere su questo percorso e valutare i risultati, oltrechè confrontarli con quelli di altre realtà, l’Assessorato all’agricoltura, in collaborazione con l’I.R.R.E.- Istituto regionale di ricerca educativa (ex IRRSAE), hanno promosso l’iniziativa all’Abbadia, alla quale hanno partecipato esponenti della scuola, della produzione ed alcuni amministratori locali. La prima sessione dei lavori, coordinata da Piero Crispiani dell’Università di Macerata, è stata dedicata alla Didattica. Si è parlato dell’esperienza degli orti biologici, mettendola in relazione con quella di ispirazione antroposofica delle scuole Waldorf, e di buona pratica agricola. La seconda, presieduta dal dirigente del Servizio Agricoltura Sergio Bozzi, si è concentrata sulle proposte innovative, grazie anche al contributo dell’olandese Gerard Sodderland sugli orti nelle scuole di Amsterdam iniziatiti negli anni ‘20, e sulla rete italiana di scuole di ecologia all’aperto e di fattorie didattiche. (fb)