Si svolge oggi un importante incontro presso il Ministero del Tesoro per fare il punto sullo stato di attuazione della procedura di vendita delle Cartiere Miliani Fabriano.
Vi partecipano il Sottosegretario al Tesoro on. Bruno Solaroli, il presidente della Giunta regionale D’Ambrosio, il vicepresidente Spacca, l’assessore Cecchini, il presidente Avenali e gli altri membri della III Commissione consiliare, i sindaci Santini di Fabriano, Miliani di Pioraco e Marinelli di Castelraimondo.
“Tale momento di confronto – afferma il presidente Vito D’Ambrosio - si inserisce nell’ambito delle azioni che la Regione Marche sta portando avanti per accompagnare il rilancio della prestigiosa azienda cartaria marchigiana.
Lo scopo è quello di verificare, insieme al Tesoro, il rispetto degli impegni assunti al fine di garantire che questo rilancio si realizzi in coerenza con le esigenze della comunità regionale.”
“E’ la conferma – secondo il Vicepresidente Gian Mario Spacca – della continua e martellante azione della Regione per sostenere il rilancio delle Cartiere Miliani Fabriano in questa difficile fase di transizione.
La Regione è impegnata in prima persona a supportare gli investimenti del gruppo cartario attraverso molteplici interventi: il riconoscimento del danno economico conseguente al sisma; la ricostruzione degli edifici danneggiati, con nove progetti per un importo di 7,5 miliardi; i progetti di potenziamento infrastrutturale per creare esternalità economiche al gruppo industriale, in sintonia con le indicazioni contenute nell’Intesa istituzionale tra Regione e Governo.”
Il confronto serve a ribadire che la procedura di cessione dovrà avvenire secondo principi di trasparenza, di sviluppo strategico subordinando gli aspetti finanziari alle prospettive industriali, di rapido adeguamento ai nuovi scenari concorrenziali e di unitarietà per evitare la vendita frazionata.
L’incontro serve anche a riconfermare gli obblighi per il futuro acquirente, riguardanti la salvaguardia dei livelli occupazionali, un progetto industriale che garantisca la continuità produttiva di tutti gli stabilimenti marchigiani, il mantenimento nelle Marche dei centri e delle funzioni direzionali, la valorizzazione industriale e commerciale dell’azienda, un livello di investimenti coerente con le previsioni dell’accordo del luglio ’99.
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