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23/02/2001

PANE E PASTA CERTIFICATI E GARANTITI? LA PROPOSTA DELL'ASSAM INCONTRA L'INTERESSE DEI PROTAGONISTI DELLA FILIERA.

Le Marche saranno la prima regione a mettere a punto un progetto di certificazione e tracciabilità per la pasta e il pane? E'' possibile. Dopo l''esperimento della carne si vuole replicare con questi due prodotti simbolo della dieta mediterranea. Di questo si è iniziato a parlare presso la sede dell''ASSAM, l''Agenzia per i Servizi dell''Agroalimentare. Primo passo è stato infatti quello di riunire tutti i rappresentanti della filiera: dai produttori, fino alla commercializzazione. La proposta, quella di costituire un Consorzio tra tutti gli interlocutori che poi dovranno gestire il marchio, è stata avanzata dall''amministratore unico Galliano Micucci, che ha detto che l''ASSAM si pone come "cemento" di un progetto e ha tutte le carte in regola per farlo: ha un servizio agrometereologico, per cui i trattamenti si fanno secondo le reali esigenze e non più "a calendario", svolge da tempo l''attività di sperimentazione, ha portato avanti un progetto per la qualità del grano duro (22 centri di stoccaggio sono già in rete per stoccare le partite di grano per caratteristiche omogenee), il laboratorio di Jesi è attrezzato e può fare analisi, per esempio sul contenuto proteico del grano. La prima cosa è quella di definire un disciplinare di produzione che indichi le caratteristiche a cui bisogna attenersi, sia a livello di prodotti di base, il grano duro e quello tenero, che le caratteristiche dello stoccaggio, della molitura e trasformazione, ma ancora prima quelle della coltivazione: le varietà che devono essere utilizzate, i trattamenti che si possono fare. Non è un caso che il progetto viene proposto nelle Marche: le Marche sono una regione cerealicola (sicuramente il granaio dello stato pontificio), vantano una tradizione importante (Nazareno Strampelli, il famoso genetista che ha contribuito in maniera determinante a rendere autonomo il nostro Paese dal punto di vista del grano, ai tempi del ventennio, è marchigiano), dal punto di vista produttivo siamo, per il grano duro, al quarto posto nella classifica delle regioni italiane. L''idea di progetto, su cui si è soffermato in particolare Pierluigi Crescentini dell''ASSAM, ha riscosso un certo interesse e, anche se questa di oggi non è che la prima riunione, si sono messe le basi per dare vita ad un Consorzio di Tutela, con tutti i protagonisti della filiera, che gestisca il marchio e metta, come prima cosa mano al disciplinare. Naturalmente si tratta - come ha sottolineato Crescentini - di un progetto che deve portare vantaggio a tutti, non solo alla fase finale della filiera, ma anche ai produttori. Come è stato da più parti sottolineato ci sono in questo momento le condizioni per un progetto di questo tipo: il consumatore è naturalmente particolarmente sensibile dopo gli scandali alimentari e conoscere la provenienza dei prodotti che acquista, essere garantito sul fronte della qualità e salubrità, insomma essere informato è l''obiettivo principale del progetto. (e.r.)