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07/02/2001

D'AMBROSIO RISPONDE AD ALLEANZA NAZIONALE

“Anche Alleanza Nazionale dopo le altre forze che compongono il Polo attacca il governo regionale. Lo fa cedendo al vecchio e stereotipato ruolo di opposizione che non vede neanche una cosa positiva dell’attuale Amministrazione. Insomma per AN tutto va male. Questo accodarsi al coro, in maniera puntuale quanto scontata, dimostra una immaturità di fondo: l’opposizione pensa solo a distruggere e poco a costruire. Eppure questioni e problemi rilevanti sui quali misurarsi nell’interesse della comunità vi sono e potrebbero, se colti con intelligenza, alzare il tono generale della politica. Misurare l’efficienza del governo sul numero delle proposte di legge inviate al Consiglio è come segnare un autogol. La Giunta non solo vuole evitare leggi inutili, ma è impegnata a disboscare le vecchie tanto che ha già trasmesso all’Assemblea un provvedimento per cancellarne 206 di quelle esistenti ed ha in cantiere testi unici per ogni settore o materia. Meno norme e più atti di amministrazione è la strada per agevolare i marchigiani nel loro lavoro quotidiano e nel rapporto con la Regione e con la Pubblica Amministrazione, un fattore che nel tempo peserà positivamente anche nel livello di competizione del sistema-Marche, in Italia ed in Europa. Un contributo alla competitività lo intendiamo offrire anche con una diversa organizzazione della struttura regionale: nella proposta di legge già all’esame del Consiglio viene disegnato un modello semplice e razionale, con una dirigenza più snella e responsabile e un personale con le competenze necessarie per impiegare le nuove tecnologie fondate sulla rete. L’orizzonte di lavoro del governo regionale è dunque ben più complesso ed articolato di quanto adombri l’opposizione ed ha come obiettivo centrale l’utilizzo ottimale di tutte le opportunità offerte dalle misure dell’Unione Europea che nei prossimi 6 anni pone a disposizione delle Marche 1500 miliardi di lire. Ad Alleanza Nazionale come alle altre forze del centro destra non va giù che le Marche in questi anni siano cresciute e continuino a migliorare la loro situazione sociale ed economica in presenza di un governo stabile di centro-sinistra. Le notizie migliori per i marchigiani sono giunte proprio nel primo semestre della nuova legislatura (metà del 2000): occupazione in aumento, esportazioni in netta ripresa, aumento del prodotto interno lordo (ricchezza prodotta) a tassi più levati della media nazionale e clima sociale sereno in cui non diminuiscono l’attenzione e le prestazioni per la difesa delle fasce più deboli della popolazione. Lo sviluppo lo guida e l’orienta la politica, questa è la linea del governo di centro sinistra e della sua maggioranza, una impostazione che sta dando ottimi risultati con una crescita equilibrata, socialmente ed economicamente. La Regione ha partecipato alla ripresa dell’economia con nuovi investimenti, sociali e produttivi. Il ricorso al prestito nell’ambito della quota prevista per i bilanci delle Regioni e degli Enti locali è uno strumento per moltiplicare il flusso del reddito. L’indebitamento delle Marche rientra nella normalità. E’ più elevato di quello di altre regioni perché abbiamo coperto i deficit sanitari fino al ’99, eliminando anche i conflitti con le case farmaceutiche e immettendo liquidità nel sistema. Il finanziamento della sanità rimane una questione aperta con il Governo centrale. Il fondo nazionale è stato sì aumentato, ma aspetti fondamentali come la contrattazione del personale e la farmaceutica sono manovrati e decisi a Roma. L’attuazione del Piano regionale sta proseguendo e siamo riusciti ad invertire il trend del deficit, ora in diminuzione. La manovra complessiva non può certo dequalificare i servizi o diminuire le prestazioni. La sanità delle Marche è una buona sanità, che vogliamo migliorare e razionalizzare su tutto il territorio. Sulla vicenda dell’ex ESAM (Ente di sviluppo) poche ma chiare parole: il commissariamento è servito per chiudere una fase ed aprirne un’altra nella quale la Regione investa su servizi all’agricoltura fortemente innovativi. La nuova agenzia, l’ASSAM, sta muovendosi bene sostenendo l’imprenditoria agricola con conoscenze adeguate per competere al meglio nel difficile mercato europeo.”