Il dibattito è stata avviato, partendo da Pesaro. Scuola e istituzioni locali hanno dato vita a un “tavolo di lavoro” per giungere – attraverso una serie di seminari provinciali – alla definizione di un sistema scolastico marchigiano “solidale e cooperativo”. Una “rete” di istituti didattici che sappia valorizzare i singoli territori, evitare le chiusure localistiche, costruire un sistema formativo “aperto e integrato”.
Questa mattina - presso il Liceo scientifico “Marconi” e nel pomeriggio, presso l’Istituto professionale cittadino per l’industria e l’artigianato - dirigenti scolastici e degli enti locali, organi collegali, insegnanti, genitori e studenti di Pesaro, hanno iniziato un percorso che coinvolgerà tutta le componenti scolastiche regionali per promuovere uno sviluppo qualitativo della scuola marchigiana.
“Gli incontri provinciali – ha commentato l’assessore all’Istruzione, Cristina Cecchini, che ha partecipato ai due seminari di Pesaro – favoriranno la reciproca conoscenza tra le diverse istituzioni che ruotano attorno al sistema scolastico. Il decentramento amministrativo comporta il superamento delle tradizionali forme di governo della scuola, stimolando la concertazione tra le istituzioni e lo sviluppo di strutture di servizio e di consulenza alle sedi scolastiche. Da Pesaro è partito un dibattito per giungere alla definizione di un modello regionale di supporto amministrativo e tecnico alla nuova scuola che si sta delineando”.
“Lo sviluppo dell’autonomia scolastica – ha affermato, in particolare, l’assessore – richiede la capacità di trarre il massimo vantaggio dalle sinergie in campo. La scuola pubblica deve favorire un confronto culturale e professionale continuo, mentre la progressiva attuazione della riforma dei cicli richiede un generoso sforzo, da parte delle istituzioni pubbliche (Stato, Regioni, enti locali), nel predisporre le condizioni migliori per consentire il pieno esplicamento degli aspetti positivi della riforma”.
“Gi interventi di sostegno alla qualità didattica – ha concluso la Cecchini – da definirsi anche con una nuova legge regionale – dovranno essere studiati con il pieno coinvolgimento delle scuole, degli operatori scolastici e degli enti locali, a partire da un bilancio di quanto realizzato fino a oggi e da una ricognizione condivisa, attraverso anche questi incontri provinciali, delle esigenze future”.
|