Qualità dei servizi e sicurezza degli impianti. Lungo questi due binari la Regione Marche ha sviluppato, negli anni, gli interventi di programmazione nel settore sanitario. “Non ci siamo limitati a mettere a norma strutture ospedaliere e ambulatoriali, ma abbiamo portato avanti anche un’azione di miglioramento qualitativo delle prestazioni assicurate alla comunità marchigiana”. E’ quanto ha affermato l’assessore regionale alla Sanità, Augusto Melappioni, nel corso della conferenza stampa convocata per chiarire lo stato degli ospedali marchigiani, dopo il rapporto dei Nas pubblicato dal settimanale Panorama.
“L’indagine risale al giugno – luglio del ’98. La Regione – ha sottolineato l’assessore – alla fine del ’97 aveva già avviato una verifica delle strutture. Eravamo consapevoli che ci fossero delle difficoltà e siamo intervenuti subito per superare i problemi evidenziati”. Melappioni ha fornito alcune cifre: dal 1996 ad aggi la Regione ha destinato oltre 700 miliardi agli interventi di miglioramento e di ‘messa a norma’ delle strutture sanitarie. Cifra che supererà i mille miliardi nei prossimi anni.
Le questioni segnalate da Panorama sono, dunque, superate. L’ospedale di Novafeltria ha ottemperato alle prescrizioni dei Nas, così come quelli di Senigallia, Fossombrone, Loreto (per quanto riguarda le sale operatorie), Recanati (qui parte dei lavori sono in corso), Chiaravalle (sale operatorie), Tolentino (soddisfatte “gran parte” delle prescrizioni), Osimo (sistemate le sale operatorie) e Amandola, dove sono stati finanziati lavori per 1.604 milioni. In generale, tutte le 17 strutture indicate dai Nas sono oggi a norma, come certificato dai dipartimenti di prevenzione.
“Uno sforzo di adeguamento – ha commentato Melappioni – al quale, parallelamente, ha corrisposto un analogo impegno di miglioramento della qualità dei servizi sanitari erogati”. Le Marche hanno recentemente approvato la legge regionale (20/2000) che disciplina l’accreditamento delle strutture (pubbliche e private) al Servizio sanitario nazionale (SSN): ogni struttura che vuole lavorare per conto del SSN deve possedere dei requisiti attestati dalla Regione. In pratica, una specie di certificazione di qualità, a tutela dei diritti dei cittadini. Nei giorni scorsi la Giunta regionale ha emanato il manuale di accreditamento, che reca le norme per il rilascio delle autorizzazioni.
“Si è concluso un faticoso percorso che ha visto la nostra Regione primeggiare a livello nazionale – ha sottolineato Melappioni – e si apre ora la fase di confronto con le associazioni, gli ordini professionali, la comunità”. Le consultazioni si protrarranno per un paio di settimane e si concluderanno con l’esame del documento da parte dell’apposita commissione del Consiglio regionale.
Il manuale prevede requisiti minimi per poter operare nel settore sanitario. Caratteristiche che riguardano la sicurezza degli impianti, le dotazioni strutturali e quelle tecnologiche. Un mix di condizioni che consentiranno alla sanità marchigiana di guardare con ottimismo al proprio futuro.
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