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30/10/2000

PROGETTO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE CON LA TUNISIA. LA REGIONE ATTIVA UNA CONVENZIONE CON ECONOMIA E COMMERCIO

Firmata oggi la Convenzione tra Regione e Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Ancona per un progetto di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese marchigiane in Tunisia. A illustrare il progetto il vice-presidente Gian Mario Spacca, i professori Enzo Pesciarelli (dal 1 novembre preside della Facoltà), Paolo Ercolani e Valeriano Balloni, rispettivamente responsabile e collaboratore della ricerca. L’iniziativa si inserisce nella Convenzione ICE-Regione Marche 2000 e, più in generale in un Protocollo che vede coinvolte Camere di Commercio e organizzazioni di categoria per la politica di internazionalizzazione. E’ la prima volta che, su questi argomenti, viene coinvolta l’Università e il progetto si è reso anche possibile visti i buoni rapporti tra la Facoltà di Economia e Commercio e le Università tunisine. La Comunità Europea considera l’area del Mediterraneo – ha detto Spacca - interessante per aumentare le possibilità di sviluppo del nord Africa e per abbassare la pressione demografica verso la stessa Europa. La Tunisia, inoltre, si presta in modo particolare per il raggiungimento di questo obiettivo: rispetto al Marocco e allo stesso Egitto, è Paese aperto dal punto di vista dei costumi e può diventare un ponte per il dialogo con altri Paesi di religione islamica. Il suo grado di istruzione è elevato (anche per le donne), anche se si tratta di un mercato relativamente piccolo (circa 10 milioni di abitanti), presenta un buon grado di affidabilità, secondo le valutazioni di Agenzie quali Moody e l’inglese Ibca e la Standard e Poor’s DRI, che gli attribuisce un rischio moderato nella valutazione globale a medio termine. Individuate anche le province tunisine con le quali attivare i primi rapporti, sono quelle di Sousse e Sfax: la prima, al centro del paese, è la più sviluppata dal punto di vista turistico, la seconda, al Sud, si contraddistingue per vivacità in campo industriale. Il progetto si articola in quattro fasi: la definizione di una scheda Paese, corredata da utili informazioni operative per le aziende; l’individuazione delle principali aree produttive, definendo le caratteristiche in termini di prodotti, di imprese, di competenze, di infrastrutture territoriali di base; l’analisi di alcune significative esperienze sviluppate da aziende italiane con omologhe tunisine e l’individuazione di alcune aree-progetto sulle quali attuare accordi tra le aziende marchigiane e tunisine. Il costo dell’intero progetto è di 200 milioni, di cui 120 a carico della Regione e 80 dell’ICE, e verrà realizzato in 12 mesi. Va detto che già esistono esperienze di imprenditori marchigiani che hanno avviato attività di partenariato con imprese tunisine e una recente missione in quel Paese – in occasione proprio di un Convegno dedicato a queste tematiche - ha dimostrato l’interesse dello stesso per forme di joint-venture. (e.r.)