L’approvazione avvenuta ieri 24 ottobre da parte dell’Europarlamento della direttiva che rende possibile la commercializzazione delle viti geneticamente modificate, primo passo per arrivare al vino transgenico, ha sollevato una durissima reazione dell’Assessore all’agricoltura Luciano Agostini:
“Sono esterrefatto – ha detto – per una molteplicità di ragioni. Innanzi tutto la Commissione Europea ha adottato sul transgenico una linea di cautela. Il vino è ancora prodotto eccedentario e quindi soggetto a tutta una serie di misure per controllarne i quantitativi: la stessa nuova Organizzazione Comune di Mercato, che un po’ apre rispetto al passato, ci pone fortissime limitazioni. Nella sostanza quindi non ci sono nemmeno le ragioni, che vengono apportate per sostenere altri prodotti transgenici. E poi l’Europa è il produttore più affermato sul fronte della qualità nel settore vitivinicolo e non può permettersi di perdere questo primato.
In più oggi si apre il Salone del gusto a Torino, che mette l’accento sulle caratteristiche di qualità e di tipicità dei cibi, aspetto che è diventato estremamente importante: tutte le Regioni firmeranno lo “Statuto delle Regioni per la tutela alimentare e ambientale”, un documento che diventa il “federalismo del gusto”, a favore dei consumatori e dei produttori della “tradizione”. Le Marche si riconoscono in questa filosofia.
Certo il voto di ieri non è definitivo, perché il tutto ritorna al Consiglio dei Ministri europei. Mi sono già attivato presso Pecoraro Scanio perché non solo siamo fermamente contrari, ma osteggeremo qualunque passo si muova in questa direzione.”
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