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25/08/2000

COOPERAZIONE INTERNAZIONALE: ASSISTENZA ALIMENTARE A DUEMILA FAMIGLIE DI PROFUGHI ERITREI

Sono almeno duemila i nuclei familiari del campo profughi di Dubarwa, in Eritrea, che usufruiranno del programma di integrazione all’assistenza alimentare messo a punto dalla Regione Marche. L’iniziativa di solidarietà sociale - promossa dall’Iscos Marche Onlus, Istituto Sindacale di Cooperazione allo Sviluppo, e finanziata dalla Regione - punta a migliorare le condizioni di vita dei profughi vittime della guerra con l’Etiopia e della siccità, fornendo loro l’attrezzatura minima necessaria per cuocere il pane (kitcha), elemento base dell’alimentazione eritrea. A tale scopo, le persone più bisognose del campo di Dubarwa - località a 40 chilometri a Sud di Asmara, dove sono ospitati circa sessantamila profughi in gran parte donne e bambini malnutriti - verranno munite di un set da cucina composto da un fornellino a cherosene, una padella speciale di metallo (mocolò), una gerricana e 40 litri di cherosene. La fornitura degli utensili da cucina si è resa necessaria a seguito dell’invasione dell’esercito etiope che ha distrutto numerosi villaggi ed abitazioni degli eritrei, comprese le attrezzature domestiche. A complicare la situazione è sopraggiunta anche la siccità che ha devastato le aree più fertili del paese, provocando nuove fughe di massa. Si calcola che su una popolazione di tre milioni di eritrei, oltre metà si sia rifugiata nei ventitré campi profughi allestiti nel paese, e soprattutto in quello di Dubarwa, il più grande dell’Eritrea, per il 70 per cento affollato da bambini di età inferiore ai 15 anni alle prese con serie difficoltà nutrizionali. Una situazione drammatica che ha spinto le Marche ad accogliere, grazie all’intermediazione dell’Iscos, l’appello umanitario lanciato qualche tempo fa dalla Commissione Eritrea per l’Assistenza ai Rifugiati e ad attivare gli interventi di soccorso e di prima assistenza previsti dalla legge regionale n. 60 del ’95. Il programma di solidarietà avrà una durata di sei mesi, a partire dal terzo quadrimestre del 2000, e un costo di 175 milioni; per la sua realizzazione l’Iscos Marche, che ha già attivato una decina di progetti di aiuto allo sviluppo in varie parti del mondo, si avvarrà di personale della NCEW, National Confederation of Eritrean Workers. La verifica e la supervisione dello stato di avanzamento del programma di aiuto spetterà ai tecnici dell’Ufficio Solidarietà della Regione Marche. (s.p.)