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05/10/2017

LA BIODIVERSITÀ AGRARIA DELLE MARCHE ENTRA A SCUOLA CON UN NUOVO BANDO E UNA PUBBLICAZIONE SUGLI ORTI SCOLASTICI. CASINI: “FORMIAMO CONSUMATORI RESPONSABILI”. BRAVI: “GUARDARE ALLA REALTÀ”

L’orto come laboratorio permanente, a cielo aperto, per fare scuola, per promuovere l’agricoltura biologica, per salvaguardare la biodiversità agraria regionale. È il format marchigiano dell’esperienza di orticoltura didattica, con alle spalle oltre 20 anni di attività e più di mille progetti realizzati nelle scuole d’infanzia, primaria e secondaria della regione. Il punto è stato fatto nel corso di un incontro con le scuole marchigiane, invitate a Palazzo Raffaello per la presentazione del nuovo bando che finanzia l’iniziativa anche per l’anno scolastico 2017-2018 e del volume “Evviva l’orto che ci fa sporcare”. Due opportunità per diffondere nei ragazzi la conoscenza dei prodotti della biodiversità e accrescere la consapevolezza della qualità sostenibile. “Partiamo dalla scuola per formare consumatori responsabili, utilizzando gli strumenti e le occasione offerte dai finanziamenti destinati all’agricoltura sociale - ha detto la vice presidente Anna Casini, assessore all’Agricoltura – Vogliamo far comprendere ai bambini che l’agricoltura è un mondo vicino a noi: dalla colazione al paesaggio, all’ambiente, molto lo dobbiamo all’agricoltura. Lo vogliamo spiegare ai bambini con atteggiamenti ed esperienze virtuose. La pubblicazione, edita con l’Assam, costituisce un nuovo passo in avanti poiché dota tutte le scuole della regione di uno strumento guida che coniuga la libertà progettuale dei singoli istituti scolastici con un orientamento capace di costituire un vero e proprio format regionale. Una particolare attenzione è stata posta nell’orientare gli orti scolastici verso l’agricoltura biologica e la salvaguardia delle specie e varietà inserite nel Repertorio regionale della biodiversità agraria, oltre che favorire sinergia con le fattorie didattiche e le attività dell’agricoltura sociale”. Secondo l’assessore all’Istruzione , Loretta Bravi, “dobbiamo sporcarci le mani, non allontanare la mente dalle mani per abituare i nostri bambini a guardare alla realtà. È necessario recuperare il senso del lavoro, per non creare analfabeti della realtà. L’orto è un ottimo strumento didattico per allineare lo sguardo dei ragazzi alla reale, cioè al domani”. Nel corso dell’incontro con gli insegnati, i referenti dell’Assam hanno detto che il volume verrà recapitato a tutte le scuole marchigiane: “L’orto può fornire spunti a tante tematiche e approfondimenti delle diverse materie di studio”. Il volume è stato poi presentato dall’agronomo toscano Emilio Bertoncini che ha collaborato alla stesura: “Le Marche sono pioniere di un’esperienza che l’Italia intera dovrebbe guardare con attenzione. In questi vent’anni hanno svolto un lavoro lungo che ha dato frutti importanti e semi per il futuro. L’orto scolastico rappresenta non uno spazio fisico, ma un luogo e uno strumento di sperimentazione agronomica, sociale e didattica. La pubblicazione non è un manuale di coltura agraria, ma fornisce indicazioni per progettare l’esperienza nell’ambito del processo educativo scolastico”.