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09/08/2016

AREE INTERNE: VIA LIBERA ALLA STRATEGIA PER IL BASSO APPENNINO PESARESE ANCONETANO, LA PRIMA IN ITALIA

Via libera della giunta alla strategia presentata dall’area interna pilota “Basso Appennino Pesarese Anconetano”. L’area pilota pesarese-anconetana è la prima in Italia ad avviare la sperimentazione. Il documento di strategia e le schede di intervento andranno a formare gli allegati dell’Accordo quadro di programma che sarà sottoscritto ad ottobre con i Ministeri e le Province interessate per dare concreto avvio agli interventi per 9,750 milioni di euro. “La proposta – spiega l’assessore alle aree interne Angelo Sciapichetti - rientra nell’ambito della Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne (SNAI) che punta a migliorare l’accessibilità ai servizi essenziali nei territori rurali con l’obiettivo di finanziare progetti di sviluppo utilizzando fondi europei e interventi nei settori della salute, dell’istruzione e della mobilità utilizzando le risorse nazionali”. In Italia le aree di progetto selezionale sono 57. Nelle Marche sono 3 e comprendono 43 Comuni e una popolazione di 88 mila abitanti: 1. Area pilota Basso Appennino Anconetano (9 Comuni: Acqualagna, Apecchio, Arcevia, Cagli, Cantiano, Frontone, Piobbico, Sassoferrato, Serra S. Abbondio): ente capofila Unione Montana del Catria e Nerone 2. Area Macerata 3. Area Ascoli Piceno “La scelta principale della strategia proposta - continua Sciapichetti – è quella creare di una rete di ospitalità di nuova concezione denominata “La rete degli asili d’Appennino/dimore della creatività nelle Alte Marche” con il fine di valorizzare il nostro patrimonio diffuso ambientale, culturale, agroalimentare e ricettivo. Le risorse a disposizione ammontano a 9,750 milioni di euro. Attorno alla scelta principale si dispongono funzionalmente collegate le altre scelte: migliorare l’ambiente, rafforzare l’istruzione e le competenze; sostenere le famiglie, la residenzialità e la qualità della vita con adeguati servizi di base; sviluppare le funzioni associate tra i Comuni; agire sul digital divide; migliorare la mobilità interna d’area di massima importanza in un territorio policentrico”. La rete di asili/dimore si basa su cinque tipologie principali ed include esperienze già esistenti e nuove: • cultura, arte, creatività (sistema dei teatri, musei, gallerie, siti archeologici,…); • istruzione, formazione e innovazione (plessi scolastici di I e II ciclo) • cura e benessere (terme, colonie montane ed elioterapiche, centri diurni salute mentale,…) • turistico e dell’accoglienza (reti sentieristiche e cicloturistiche, palestre di roccia, maneggi, itinerari borghi e castelli, impianti risalita,…) • agricoltura e paesaggio (grotte, parchi, riserve, organizzazioni attive per il patrimonio agroalimentare, fiere, …) Le residenze ricavate negli edifici storici e nelle strutture ricettive pubbliche saranno affidate alla gestione di soggetti privati profit e no profit. Nel programma degli interventi accanto alla realizzazione degli asili/dimore, al sostegno alle imprese impegnate nella loro realizzazione e gestione e alla formazione di competenze specifiche, ci sono: laboratori didattici; attività formative e servizi nelle scuole; alternanza scuola-lavoro; telemedicina negli ospedali di comunità e nel sistema di emergenza sanitaria; rafforzamento assistenza a pazienti cronici con infermieri di famiglia e di comunità; piattaforma per nuovo Punto unico di accesso Salute e welfare; rete di strutture residenziali e semiresidenziali; rafforzamento della capacità amministrativa degli enti locali coinvolti; sportello unico web – sit; nuovo sistema di mobilità condivisa basato su servizi innovativi e dedicato al trasporto pubblico locale, ciclovia turistica delle aree interne marchigiane “grande via dei parchi”.