Via libera della giunta alla strategia presentata dall’area interna pilota “Basso Appennino Pesarese Anconetano”. L’area pilota pesarese-anconetana è la prima in Italia ad avviare la sperimentazione. Il documento di strategia e le schede di intervento andranno a formare gli allegati dell’Accordo quadro di programma che sarà sottoscritto ad ottobre con i Ministeri e le Province interessate per dare concreto avvio agli interventi per 9,750 milioni di euro.
“La proposta – spiega l’assessore alle aree interne Angelo Sciapichetti - rientra nell’ambito della Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne (SNAI) che punta a migliorare l’accessibilità ai servizi essenziali nei territori rurali con l’obiettivo di finanziare progetti di sviluppo utilizzando fondi europei e interventi nei settori della salute, dell’istruzione e della mobilità utilizzando le risorse nazionali”.
In Italia le aree di progetto selezionale sono 57. Nelle Marche sono 3 e comprendono 43 Comuni e una popolazione di 88 mila abitanti:
1. Area pilota Basso Appennino Anconetano (9 Comuni: Acqualagna, Apecchio, Arcevia, Cagli, Cantiano, Frontone, Piobbico, Sassoferrato, Serra S. Abbondio): ente capofila Unione Montana del Catria e Nerone
2. Area Macerata
3. Area Ascoli Piceno
“La scelta principale della strategia proposta - continua Sciapichetti – è quella creare di una rete di ospitalità di nuova concezione denominata “La rete degli asili d’Appennino/dimore della creatività nelle Alte Marche” con il fine di valorizzare il nostro patrimonio diffuso ambientale, culturale, agroalimentare e ricettivo. Le risorse a disposizione ammontano a 9,750 milioni di euro. Attorno alla scelta principale si dispongono funzionalmente collegate le altre scelte: migliorare l’ambiente, rafforzare l’istruzione e le competenze; sostenere le famiglie, la residenzialità e la qualità della vita con adeguati servizi di base; sviluppare le funzioni associate tra i Comuni; agire sul digital divide; migliorare la mobilità interna d’area di massima importanza in un territorio policentrico”.
La rete di asili/dimore si basa su cinque tipologie principali ed include esperienze già esistenti e nuove:
• cultura, arte, creatività (sistema dei teatri, musei, gallerie, siti archeologici,…);
• istruzione, formazione e innovazione (plessi scolastici di I e II ciclo)
• cura e benessere (terme, colonie montane ed elioterapiche, centri diurni salute mentale,…)
• turistico e dell’accoglienza (reti sentieristiche e cicloturistiche, palestre di roccia, maneggi, itinerari borghi e castelli, impianti risalita,…)
• agricoltura e paesaggio (grotte, parchi, riserve, organizzazioni attive per il patrimonio agroalimentare, fiere, …)
Le residenze ricavate negli edifici storici e nelle strutture ricettive pubbliche saranno affidate alla gestione di soggetti privati profit e no profit.
Nel programma degli interventi accanto alla realizzazione degli asili/dimore, al sostegno alle imprese impegnate nella loro realizzazione e gestione e alla formazione di competenze specifiche, ci sono: laboratori didattici; attività formative e servizi nelle scuole; alternanza scuola-lavoro; telemedicina negli ospedali di comunità e nel sistema di emergenza sanitaria; rafforzamento assistenza a pazienti cronici con infermieri di famiglia e di comunità; piattaforma per nuovo Punto unico di accesso Salute e welfare; rete di strutture residenziali e semiresidenziali; rafforzamento della capacità amministrativa degli enti locali coinvolti; sportello unico web – sit; nuovo sistema di mobilità condivisa basato su servizi innovativi e dedicato al trasporto pubblico locale, ciclovia turistica delle aree interne marchigiane “grande via dei parchi”.
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