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24/11/1999

REGIONE-ISTITUTI DI CREDITO: IMPORTANTE ACCORDO PER IL SISTEMA AGROALIMENTARE

Da oggi il credito per il sistema agroalimentare sarà più facile. Infatti un importante Protocollo di Intesa è stato firmato dalla Regione e dai rappresentanti di nove Istituti di credito: Banca delle Marche (Leonardo Pagni, vice-direttore generale), Banca Popolare di Ancona (Riccardo Stecconi, presidente del Consiglio di Amministrazione), Federazione Marchigiana delle Banche di Credito Cooperativo (Bruno Fiorelli, presidente del Consiglio di Amministrazione), Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana (Fausto Cerlesi, responsabile del credito agrario), Cassa di Risparmio di Fano (Pietro Petrelli, presidente del Consiglio di Amministrazione), Cassa di Risparmio di Fermo (Giorgio Marziali), Cassa di Risparmio di Loreto (Alessandro Scarlato), Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno (Giuseppe Ciabattoni), Monte dei Paschi di Siena (Giancarlo Bassi). Un Accordo che – come ha ricordato l’assessore Marco Moruzzi, delegato alla firma dal presidente della giunta – è stato possibile grazie alla disponibilità degli stessi Istituti, che hanno “concordato sulla necessità di definire, attraverso il metodo della concertazione, regole comuni per assicurare lo sviluppo del sistema agroalimentare.” “Parte assolutamente innovativa dell’Accordo – ha sottolineato l’assessore - è che le caratteristiche del progetto, per il quale si chiede il finanziamento, sono fondamentali ai fini delle garanzie”: infatti all’art. 16 viene precisato che “il giudizio di solvibilità possa essere spostato dalla consistenza patrimoniale dell’impresa o dell’imprenditore alla validità imprenditoriale di un progetto di sviluppo”. Questi gli altri punti qualificanti dell’Accordo: Credito a breve termine. Viene concesso il credito di funzionamento come supporto finanziario nella fase intercorrente tra il sostenimento dei costi per la coltivazione, lavorazione e trasformazione dei prodotti e la loro vendita. L’entità di tale credito non potrà superare l’80 per cento del valore della PLV del fondo o dei costi gestionali; la sua durata non potrà essere superiore ai diciotto mesi; il tasso massimo applicabile non sarà superiore al “prime rate A.B.I.” e, per le aree montane o comunque disagiate, sarà ridotto di un ulteriore punto. E’ inoltre previsto anche un credito per l’avviamento dell’impresa per quelle di nuova istituzione per iniziativa di giovani: in questo caso il credito è concesso fino al 100 per cento, con tassi ulteriormente ridotti. Credito a medio e lungo termine. Un sostegno particolare è previsto per i progetti di investimento e ammodernamento delle imprese; possono essere concessi mutui anche per quei progetti non assistiti da contributo pubblico o per la parte residua di quelli assistiti da contributo pubblico in conto capitale: in questo caso è previsto anche un prestito a titolo di prefinanziamento a tasso non superiore “alle condizioni euribor vigenti”, aumentate di 2.5 punti percentuali, che diventano 1.75 nei territori svantaggiati. Un apposito tavolo di concertazione – denominato Commissione per il Credito al sistema agroalimentare - avrà la funzione di tenere i rapporti tra i diversi soggetti, anche ai fini di aggiornare le condizioni di riferimento; mentre una Commissione tecnica mista avrà il compito di esprimere una valutazione sui progetti di sviluppo che necessitano di credito a medio e lungo termine: una valutazione che riguarderà gli aspetti tecnici, economici e finanziari dei progetti di investimento e che, essendo concordata tra le Parti, può assumere il “valore di certificazione”. L’intervento del Nucleo di Valutazione, che ha sede presso l’ASSAM, può essere richiesto sia dal soggetto interessato, che dallo stesso istituto di credito. L’Accordo si occupa anche di “ricomposizione fondiaria e della costituzione di unità poderali economicamente efficienti”, in quanto, come è noto, l’inadeguata ampiezza delle aziende costituisce un elemento di criticità dell’intero settore: verranno quindi definite forme di incentivo adeguate. Si inserisce inoltre il concetto di “progetti di eccellenza”, cioè quei progetti che appaiono “vincenti” per la loro forza innovativa: rispetto a questi, verranno sperimentate nuove forme di credito “legando la remunerazione del finanziamento concesso ai risultati d’impresa”; anche in questo caso determinante sarà l’apporto del Nucleo di Valutazione. (e.r.)