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14/04/2014

IL FERMANO PROTAGONISTA DELLA NUOVA PROGRAMMAZIONE EUROPEA 2014/2020.

Dopo un percorso di quattro incontri che hanno attraversato l’intero territorio regionale, da Ancona a Camerino, da Urbino a Comunanza (Ascoli Piceno), si è chiuso sabato nel fermano il ciclo di appuntamenti con cui la Regione Marche ha incontrato gli attori territoriali per disegnare il nuovo Programma Operativo regionale FESR 2014-2020. E come nelle tappe precedenti, anche all’Hotel Horizon di Montegranaro (FM), la partecipazione di tecnici, imprenditori, rappresentanti delle settore bancario, istituzioni locali e regionali è stata piuttosto attiva. “Ancora una volta – ha dichiarato l’assessore alle Politiche comunitarie Paola Giorgi – la partecipazione degli attori locali presenti ci ha consentito di trarre spunti proficui e significativi per programmare gli investimenti dei fondi europei sul territorio marchigiano”. “In questa carovana di ascolto che portiamo avanti dal luglio 2013 – ha continuato l’Assessore – abbiamo più volte dichiarato di voler fare delle Marche una regione intelligente, sostenibile ed inclusiva. Questo obiettivo non poteva che fondarsi sulla capacità di cogliere le esigenze e le opportunità di chi quotidianamente opera nell’economia, nelle istituzioni, nel mondo associativo e nella società marchigiana”. Dopo l’introduzione e l’apertura dell’assessore Giorgi, i lavori della giornata sono proseguiti con la relazione del responsabile dell’Autorità di Gestione del POR FESR e FSE Marche 2007-2013, Mauro Terzoni. Nella tavola rotonda, inoltre, si sono confrontati i rappresentanti delle associazioni di categoria e dei sindacati: Paola Bichisecchi (Confindustria), Marco Manzotti (CGIL), Giorgio Cippitelli (Confartigianato), Gino Sabbatini (CNA), Marco Ferracuti (CISL). Dal confronto sono emerse alcune parole chiave: innovazione e internazionalizzazione, made in Italy, nuove imprese, accesso al credito, energia e mobilità. Dalla discussione sono emersi alcuni spunti su cui il territorio marchigiano e i suoi attori istituzionali, imprenditoriali e sociali saranno chiamati a scommettere per investire al meglio le risorse della programmazione 2014-2020. Primo fra tutti il dialogo continuo fra istituzioni e partenariato, ma anche e soprattutto la capacità progettuale e la tempestività nell’attuazione degli interventi.