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23/04/2012

L’ASSESSORE SARA GIANNINI ALL’INCONTRO “MICRO GREEN LOGISTIC – IL TRASPORTO INNOVATIVO DELLE MERCI”

Come possono oggi le imprese dei distretti manifatturieri italiani abbattere contemporaneamente i costi di produzione e le emissioni di C02, risparmiare tempo, personale, mezzi e carburante per la movimentazione di merci e componenti tra aziende della stessa filiera produttiva? Superando il sistema tradizionale che vede ogni azienda organizzarsi autonomamente per scambiarsi componenti e semilavorati dando vita a sistemi logistici integrati di distretto. E’ quanto hanno fatto 40 aziende calzaturiere del maceratese e del fermano che hanno deciso di aderire al progetto “Micro Green Logistic”, ideato e promosso dalla CNA e che vede la partecipazione di Manas, importante brand del nostro made in Italy, con le imprese contoterziste ad essa collegate. E’ nata così una piattaforma innovativa e immateriale che vede le aziende prenotare per via informatica il viaggio delle merci indicando numero dei colli, tempi e destinazione. La ditta TWS, Trasporti e Logistica, con il suo personale specializzato provvede al ritiro e alla consegna dei componenti e dei semilavorati sulla base delle indicazioni fornite da un software realizzato dall’Università di Camerino, che elabora le prenotazioni al fine di ottimizzare tempi e percorsi. Significativi i numeri che raccontano i vantaggi economici e ambientali di questa esperienza. Nei primi tre mesi di quest’anno le 40 aziende che partecipano al progetto “Micro Green Logistic” nel distretto calzaturiero maceratese/fermano hanno percorso 9mila Km rispetto ai 20mila dello stesso periodo dell’anno passato con il tradizionale sistema di movimentazione merci, ben meno 11mila Km con una riduzione delle distanze percorse pari al 55,92%. Importante anche l’abbattimento delle emissioni di C02, ben il 42,69% . Con il sistema tradizionale nei primi tre mesi dell’anno le aziende interessate avrebbero prodotto 3.075 Kg di C02, rispetto agli attuali 1.762,22, e consumato 1.465 litri di carburante invece di 903,7, ben il 38,1% in meno. Analizzando l’azienda tipo del distretto risulta che il nuovo sistema logistico permette alle singole imprese un risparmio tra i 9mila e i 15mila euro tenendo conto dei risparmi carburante, pari al 17,36%, sul personale e su quota parte dei costi fissi. Se solo il 30%, cioè 1329, delle aziende del distretto calzaturiero maceratese/fermano, costituito da 3.389 piccole e medie imprese e da 1.039 grandi, aderisse a “Micro Green Logistic” si eviterebbe di percorrere ogni anno una distanza di oltre 21 milioni di Km, verrebbero abbattute le emissioni di C02 di ben 2.412,55 tonnellate, si otterrebbe un risparmio sul costo del carburante superiore ai 3 milioni di euro e si toglierebbero dalla strada mille veicoli che se messi in fila raggiungono ben 8 Km. E se il nuovo sistema logistico venisse addirittura adottato da tutte le aziende del distretto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di C02 pari a circa 8mila tonnellate, un risparmio nell’acquisto di carburante di oltre 10milioni di euro e di una riduzione di più di 70mila Km percorsi ogni anno. “Micro Green Logistic” è un vero e proprio prototipo che può essere diffuso ed adattato in tutti gli altri distretti italiani del legno-arredo, della meccanica e meccatronica e del tessile, che si caratterizzano, come quelli calzaturieri, per l’intenso e consistente interscambio di componenti e semilavorati tra imprese leader e aziende fornitrici “Ci troviamo di fronte ad un’esperienza virtuosa,” ha dichiarato Ermete Realacci, Presidente di Symbola, “un esempio di come un periodo di crisi possa anche essere motore di soluzioni innovative che aiutano l’economia e l’ambiente. Il sistema che viene presentato oggi affronta uno dei nodi critici del nostro sistema produttivo, quello del trasporto delle merci, troppo orientato al trasporto su strada, energivoro e con enormi ripercussioni ambientali. E’ un esperienza esemplare di green economy italiana, che sarebbe auspicabile estendere a tutto il paese”. “Il progetto rappresenta un tassello importante che si inserisce lungo il percorso di ristrutturazione del settore calzaturiero”, ha dichiarato Maurizio Tritarelli, Presidente CNA Macerata. “La CNA lo ha seguito all’interno di una strategia più ampia che ci vede impegnati nello studio e nella sperimentazione di soluzioni praticabili – che interessano diversi settori – comunque finalizzate al recupero di efficienza e produttività, come il consolidamento dei rapporti già informalmente esistenti tra le PMI attraverso la costituzione delle “Reti” .Sappiamo che esistono delle difficoltà, sia legate alle particolari condizioni produttive del nostro territorio che a delle forme di resistenza culturale. Per superarle diventa allora molto importante condividere queste proposte con il maggior numero possibile di attori sociali: imprese, istituzioni e organizzazioni che rappresentano interessi diffusi. Questa consapevolezza ora è aumentata anche all’interno della nostra associazione provinciale, e, in questo senso, Microgrenn logistic è stato per la CNA anche un momento di crescita per il quale dobbiamo ringraziare tutti coloro che vi stanno partecipando”. “Nelle Marche”, afferma Sara Giannini, assessore alle Attività produttive della Regione Marche, “esiste buona collaborazione tra piccole imprese, il 42% degli imprenditori marchigiani, infatti, secondo gli ultimi dati, ritiene fondamentali le strategie di collaborazione in rete. Una percentuale che e' superiore alla media italiana, pari al 39%. Gli obiettivi perseguiti da chi si organizza in reti d’impresa sono la commercializzazione e distribuzione, ricerca e sviluppo, potenziamento della capacità produttiva, l’ideazione di nuovi prodotti e la loro sostenibilità ambientale. La Regione, anche con specifici bandi d’agevolazione sostiene questa forma di organizzazione aziendale, accanto a quella distrettuale, che permette anche alle imprese di piccole dimensioni di competere ed entrare in nuovi mercati. Cerchiamo di stimolare le competenze distintive di un’azienda, la qualità del capitale umano, il sistema informativo, l’immagine aziendale, le relazioni con i clienti e le reti commerciali.” “Questo progetto innovativo e coraggioso è un buon esempio di come nelle Marche, una tra le regioni più manifatturiere d'Italia (1 azienda ogni 9 abitanti) e con un'imprenditoria variegata e diffusa, la green economy rappresenti un nuovo modo di fare impresa applicabile ai più diversi settori produttivi – commenta Luigino Quarchioni, presidente di Legambiente Marche -. I risvolti positivi del nuovo modo di pensare il trasporto delle merci nel distretto, non solo sono fortemente ambientali ma anche economici e sociali, con il risultato di offrire l'immagine di un territorio più sano, più attraente e più coeso. Questo è il primo passo di un progetto ben più ampio e ambizioso che Legambiente accompagnerà per avviare una strategia carboon free nei distretti industriali italiani”.