Rafforzare e ottimizzare la collaborazione tra i Paesi dellAdriatico e dello Ionio per fronteggiare lemergenza incendi. E stato questo largomento al centro della tavola rotonda che si e` svolta questa mattina nella sede della Regione.
Lincontro rientra nel programma degli appuntamenti dellIniziativa Adriatico Ionica. Il tema affrontato e` uno di quelli attraverso cui si sviluppa la collaborazione tra gli Stati aderenti allIniziativa: Italia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Serbia, Montenegro, Slovenia.
Argomento di stretta attualita` e di particolare drammaticita`, specie in concomitanza con la stagione estiva.
Cio` che spesso rende piu` difficile unazione coordinata tra Stati in situazione di emergenza sono le procedure, le leggi, i regolamenti diversi; la stessa lingua puo` essere un ostacolo.
Semplificare, snellire laspetto burocratico per ottimizzare e rendere piu` efficaci gli interventi: e` questo dunque lobiettivo di un percorso condiviso tra i Paesi che si affacciano sullAdriatico e sullo Ionio che oggi ha visto muovere i primi passi.
Esiste gia` allinterno della Commissione Europea un Centro informativo e di monitoraggio (MIC), che fa capo al Meccanismo europeo di Protezione civile, grazie al quale si e` potuta verificare limportanza di azioni coordinate. Ogni Stato, appartenente o non allUE, puo` richiedere lassistenza della Protezione civile attraverso il MIC nei casi di calamita` naturali. Ogni anno, in particolare viene chiesto lintervento con luso di unita` aeree per gli incendi boschivi. Nellestate 2007 le richieste sono pervenute dallAlbania, dalla Bulgaria, da Cipro, dalla Grecia, dallItalia e dalla Macedonia e un gran numero di velivoli sono stati mobilitati per aiutare queste nazioni a combattere il fuoco che stava devastando boschi e foreste.
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