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20/06/2008

FONDO SOCIALE EUROPEO, IL LANCIO DELLA NUOVA PROGRAMMAZIONE 2007-2013

Nuove sfide dopo Lisbona, nuova programmazione, nuovi obiettivi che diventano le parole chiave della programmazione FSE 2007 2013: occupabilta`, adattabilita`, formazione continua, innovazione e qualita` del lavoro, gestione dei cambiamenti, competitivita` e imprenditorialita`. Sono anche le strategie illustrate nel seminario informativo di lancio che si e` tenuto oggi ad Ascoli Piceno, presso la sala congressi della Camera di commercio,gremita di pubblico. Sei gli assi strategici illustrati dal rappresentante della Commissione europea, Claudio Spadon per una mole di risorse a livello europeo di 75 miliardi di euro per 117 programmi operativi. AllItalia andranno 15 miliardi e 320 milioni ( di cui 50% alle Regioni del Sud) e 282 milioni alle Marche per raggiungere entro il 2015 gli obiettivi che si e` posto il Programma operativo regionale. Risorse sostanzialmente uguali per la nostra regione rispetto alla precedente programmazione ha detto lassessore regionale alla formazione lavoro, Ugo Ascoli che ci impegneremo ad utilizzare al meglio come e` ormai una nostra capacita` riconosciuta anche dallUnione Europea. Le sfide dellUnione allargata- ha rimarcato Spadon sono il cambiamento demografico e le ristrutturazioni economiche e sociali. Ora le risorse sono state garantite, ma non e` detto che dopo il 2015 la situazione rimanga identica, probabilmente ci saranno meno fondi perche` saranno cambiate le dinamiche di finanziamento.Ed e` per questo che lattuale programmazione diventa fondamentale per dare stabilita` e risultati durevoli ai cittadini europei. Fondamentale, inoltre, secondo Spadon sara` non solo attenersi agli indicatori economici ma anche ai valori che la rinnovata strategia di Lisbona ha rafforzato. Diventano quindi determinanti le politiche di coesione tra territori, tra nord e sud, per la trasmissione delle buone pratiche; un nuovo asse strategico e` stato infatti dedicato alla transnazionalita` e interregionalita`. Senza i fondi strutturali- ha poi evidenziato Ugo Ascoli- le Marche non potrebbero mantenere gli attuali livelli di coesione e di occupazione, ne` il grado di benessere raggiunto, perche` il lavoro e la formazione sono le leve strategiche del sistema economico. Per questo il nostro obiettivo generale sara` incrementare la qualita` del lavoro a partire dallaumento dei livelli occupazionali, accanto allincremento della qualita` ed efficacia dellistruzione e formazione, della sicurezza del lavoro. Una maggiore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, la promozione del dialogo sociale. Ma quali sono i punti di forza e le criticita` del nostro sistema? Li ha illustrati il dirigente del servizi Formazione Lavoro , Mauro Terzoni spiegando che la forza del nostro sistema sta nei tassi elevati di occupazione nei bassi di disoccupazione (sotto la media nazionale con un 4,5%) nellelevata scolarizzazione dei giovani, nella quota di forza lavoro con diploma di laurea. Le criticita` invece risiedono, tra le altre cause, nelle accentuate differenze di genere, nella bassa quota di laureati in materie scientifiche, nelloccupazione over 55,nella crescente precarizzazione e gli infortuni sul lavoro purtroppo ancora sopra le media. Per il rappresentante del ministero del Lavoro, Danilo Mainardi, il ruolo del dicastero e` quello di sviluppare le attivita` integrate e di sistema su tutto il territorio nazionale, senza frastagliare le politiche attive del lavoro e della formazione. In particolare, puntando sulla qualita` dellistruzione e della formazione, concertando con il partenariato economico sociale, creando nuovi modelli per linserimento al lavoro dei soggetti svantaggiati, sostenendo le reti per la mobilita` dei lavoratori e centrando gli interventi sulle risorse umane. Questultimo punto ripreso anche dal presidente di Confindustria Marche, Federico Vitali, che ha sottolineato di porre al centro della formazione professionale lindividuo. Serve ha proseguito Vitali un riorientamento culturale della formazione ed e` necessario aumentare la dotazione finanziaria per innalzare la qualita` degli interventi formativi al passo con linnovazione. Occorre creare un Osservatorio regionale del sistema formativo per monitorare i nuovi fabbisogni e mettere al bando le imprese di consulenza che non conoscono il nostro territorio. Sempre in tema di formazione, in apertura del seminario il presedente della Provincia di Ascoli Piceno, Massimo Rossi, sottolineando che il valore della conoscenza e i saperi debbono guidare il mercato, ha elogiato il progetto dei distretti formativi di Ascoli per la sua organicita` e perche` ha saputo coinvolgere tutti i soggetti delleconomia locale. (a.de. a.f.)