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29/05/2008

UN VIDEO RACCONTA LA “CUCINA CINEMATOGRAFICA MARCHIGIANA”

Prelibatezze marchigiane nei film che hanno fatto la storia del cinema italiano. E il contenuto del video Come olive per le Marche, frutto di un minuzioso lavoro di ricerca e montaggio, che ripercorre la storia del cinema italiano soffermandosi sulle Marche e sul suo cibo. Sara` presentato in anteprima dalla Mediateca delle Marche, domani, 30 maggio, alle 20.30, al Teatro Tiberini di San Lorenzo in Campo (PU), nel corso delliniziativa Nazionalita` Marchisciana. Tra gli interventi, quello di Anna Olivucci, responsabile Film Commission della Regione Marche e autrice del video insieme con Massimo Conti. Il filmato inaugura un filone assolutamente nuovo per il territorio marchigiano che mette in relazione la tradizione culinaria della regione e il cinema. Ben pochi sanno, infatti, quante `tracce di gastronomia marchigiana sono presenti nel cinema italiano. Olive ascolane, pesce dell'Adriatico, salame di Fabriano, anisetta e molte altre specialita` DOC marchigiane si affacciano e fanno bella mostra di se` in film di grandi autori - Blasetti, Ferreri, il Germi di Alfredo Alfredo, Maselli, fino al piu` recente Natale a New York di Vanzina, dove un istrionico Christian De Sica, sollecitato da Massimo Ghini, finge un soffocamento da olivetta ascolana a Manhattan. E le immagini scorrono e fanno rivedere il grande Vittorio de Sica in Peccato che sia una canaglia di Blasetti offrire a Mastroianni unanisetta. Anisetta anche per il finlandese Kaurismäki, il protagonista di Vita da boheme che la ordina al bar, e per gli indolenti delfini dell'omonimo film di Maselli, ancorati alle chiacchiere del Caffe` Meletti. Ma, soprattutto, olive ascolane a volonta`: dal feroce L'ultimo Capodanno di Risi a Adesso sesso dei fratelli Vanzina, forse I piu` assidui `frequentatori filmici delle Marche, ad Alfredo Alfred di Germi. Infine, olive a parte, in un crescendo culinario con testmonial eccellenti: Tognazzi e tartufo, la Loren e salame di Fabriano, la Bobulova e le crocette, strozzapreti alla fabrianese e Gerry Cala`; per finire, nella Regina degli scacchi, la regista Claudia Florio, compone con vincisgrassi, coniglio in potacchio, quaglie e molto altro ancora, forse il menu` piu` dettagliato della cucina cinematografica marchigiana.