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27/05/2008

COMUNITA’ MONTANE: AL VIA LA RAZIONALIZZAZIONE, SI PASSA DA 13 A 9.

Da 13 a 9 Comunita` montane , da 359 a 140 consiglieri, da 86 a zero assessori per un risparmio minimo previsto di 1.624.601 euro senza alterare i servizi al territorio. E questo lobiettivo della proposta di legge Norme in materia di Comunita` Montane e di esercizio associato di funzioni e servizi comunali approvata ieri dalla giunta nellambito dei precisi vincoli imposti dallo Stato, tra cui la riduzione della spesa, e presentata oggi dallassessore agli enti locali Luigi Minardi. Tra le altre novita` piu` importanti del provvedimento, la semplificazione normativa (sono stati abrogati tutte le altre leggi ed articoli del settore), il passaggio da leggi di principio ad una legge che impegna lamministrazione regionale e provinciale concretamente nei confronti dei cittadini delle aree montane, gli incentivi per una gestione associata dei servizi e il ruolo esecutivo dei sindaci, responsabili del controllo sui servizi che delegheranno. Siamo arrivati a questo testo dopo esserci confrontati con lAnci, lUncem, la Lega delle autonomie locali, lUnione dei Comuni e i sindacati spiega lassessore - Abbiamo lavorato con molte difficolta` perche` mancavano, a causa della crisi di governo, i referenti nazionali, ma contiamo di confrontarci al piu` presto con il nuovo Ministro. In ogni caso siamo convinti della bonta` del lavoro fatto. Ora si aprira` liter per lapprovazione della pdl: ci saranno le audizioni in Commissione, il parere del Consiglio delle autonomie locali e poi il voto in consiglio regionale. La nostra priorita` e` stata quella di salvaguardare i servizi pur nellambito della razionalizzazione economica. Il numero delle Comunita` non e` immutabile. Se in Commissione dovesse passare a dieci nel rispetto dellequilibrio economico non mi scandalizzerei. Per quanto ci riguarda riteniamo pero` che 9 sia il numero ottimale. La riduzione del numero complessivo delle Comunita` e` stato effettuato in base a specifici indicatori tra cui la dimensione territoriale, la dimensione demografica, lindice di vecchiaia, il reddito medio procapite. Potevamo fare la scelta drastica di una Comunita` per provincia ha aggiunto ancora Minardi ma non sarebbe stato equo. Mentre ad Ancona, Ascoli e Fermo infatti questi enti raggruppano pochi Comuni, Macerata e Pesaro ne hanno rispettivamente 39 e 40. Un sovraffollamento che non avrebbe garantito una fluida gestione dei servizi, che invece come gia` detto, e` per noi una priorita`. Organi delle nuove Comunita` montane saranno il presidente, la giunta comunitaria composta da due vicepresidenti e dai sindaci dei Comuni appartenenti alla Comunita`, il consiglio comunitario. Questultimo e la giunta verranno eletti allinterno di unassemblea formata dai consiglieri comunali dei Comuni appartenenti alla Comunita` montana. Lassemblea avra` esclusiva funzione di seggio elettorale e si sciogliera` immediatamente dopo. Il consiglio comunitario sara` formato da un numero di consiglieri pari al numero dei Comuni appartenenti alla Comunita` montana aumentato di un terzo e arrotondato per eccesso. Ogni Comunita` individuera` inoltre al suo interno una citta` leader che coincidera` con quella di maggiori dimensioni e in grado di garantire piu` servizi anche al resto del territorio. Abbiamo chiesto ha commentato Minardi in relazione al ruolo abolito degli assessori un passo indietro alla politica ma non vogliamo eliminare del tutto figure che, al contrario dei sindaci piu` legati alla loro realta`, sono portatori di valori e necessita` collettive. Questo sara` il compito dei presidenti e dei loro vice. Cambiano anche le indennita`: i consiglieri prenderanno un gettone di presenza a seduta pari a 22 euro. I vicepresidenti non potranno percepire piu` di 500 euro lordi mensili. Per i presidenti a seconda dellampiezza della Comunita` sono previsti in media 1500 euro lordi mensili.