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22/05/2008

L’OPERATORE SOCIO-SANITARIO, DISCIPLINATA LA NUOVA FIGURA. LA RIQUALIFICAZIONE INTERESSERA' CIRCA 3000 PERSONE

Una figura qualificata che unisca le competenze sociali e sanitarie per rispondere alla sempre piu` esigente domanda di qualita` nei servizi in questo settore. E il nuovo operatore socio-sanitario (OSS), la cui disciplina delle attivita` formative e` stata decisa da una recente deliberazione della giunta regionale, sulla quale hanno lavorato congiuntamente tre assessorati: allIstruzione-Formazione-Lavoro, ai Servizi sociali e alla Salute. E una figura importante e portante del sistema del welfare regionale - spiega lassessore regionale alla formazione, Ugo Ascoli- non solo perche` identifichera` la reale integrazione tra sociale e sanitario- in pratica il vero anello di congiunzione - ma anche perche` riunisce in una sola figura loperatore socio-assistenziale e loperatore sanitario, risolvendo definitivamente il problema della formazione continua. Accanto agli infermieri quindi, che seguono ormai un percorso universitario, si inserira` tra due anni questa nuova figura, strategica per il settore socio-sanitario. Dal 1 gennaio 2010, infatti, non sara` piu` possibile stare nei servizi socio-sanitari con la vecchia figura se non si sara` frequentato un corso che va da un minimo di 200 ore - a seconda del curriculum - ad un massimo di 1000. Poiche` sui tratta di un intervento formativo finanziariamente oneroso, lassessorato alla Formazione ha gia` messo a disposizione nel Piano delloccupazione e qualita` del lavoro 2008 un fondo di 1 milione e 500 mila euro, provenienti dalla legge nazionale 236/93. La deliberazione e` rivolta in massima parte alla riqualificazione degli occupati nelle diverse strutture socio-sanitarie, stimati in circa 3000 persone, ma anche ai giovani che si affacciano sul mercato del lavoro e provenienti da scuole che rilasciano diplomi di carattere socio-educativo. Per questi ultimi sara` obbligatorio il corso di 1000 ore. Per le persone gia` occupate, si sta lavorando alla ricognizione sistematica e alla redazione di schede per la valutazione predeterminata dei titoli e la quantificazione per ogni operatore del bisogno formativo che comunque non potra` essere sotto le 200 ore: 50 di teoria e 150 di stage e tirocini. Da segnalare che laccesso ai tali corsi e` consentito anche ad operatori stranieri e quindi potranno essere riconosciuti i titoli acquisiti allestero. Sara` comunque istituita, presso il servizio Salute, una commissione regionale per la quantificazione dei crediti per laccesso alla qualifica. Oltre alle figure dellassistente sociale e delleducatore sociale, la creazione di questa nuova figura e quindi la riqualificazione di tutti gli operatori del privato e del pubblico sociale ha commentato lassessore ai servizi sociali, Marco Amagliani- e` un passo fondamentale verso il miglioramento qualitativo e quantitativo dei servizi. Laver standardizzato un percorso di formazione continua consentira` anche una sempre maggiore specializzazione delle figure per rispondere alla domanda dellutenza. Latto della giunta regionale, con il quale sono stati approvati gli standard formativi e lordinamento didattico dei corsi, e` stato il frutto di unampia concertazione, in primo luogo con le organizzazioni sindacali, con le strutture formative accreditate, con le strutture socio-sanitarie che sono datori di lavoro e che saranno obbligate a far seguire tali corsi di formazione ai propri dipendenti se vorranno restare sul mercato. (ade)