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22/05/2008

RISTRUTTURAZIONE DEL SETTORE BIETICOLO-SACCARIFERO, LA PROPOSTA DELLA GIUNTA REGIONALE PRESENTATA IN CONSIGLIO

Sostenere la riconversione delle imprese agricole; agevolare la ristrutturazione dellindustria saccarifera; promuovere la diversificazione produttiva verso nuove attivita` rurali, come agriturismo e fonti rinnovabili. Sono gli obiettivi del Piano regionale di ristrutturazione del settore bieticolo-saccarifero, che lesecutivo delle Marche ha trasmesso in Consiglio per ladozione. Il Piano sottolinea il vicepresidente della Giunta, Paolo Petrini si inserisce allinterno del Programma nazionale di ristrutturazione del settore. Delinea gli indirizzi per lutilizzo dei fondi europei destinati a promuovere la diversificazione produttiva nelle aree agricole dove si e` avuta la dismissione di superfici coltivate a barbabietola, a partire dalla campagna agricola 2006. Gli interventi individuati accompagneranno la riconversione attraverso azioni di informazione rivolte agli agricoltori, lammodernamento aziendale, interventi per accrescere il valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali, il ricorso al credito agevolato. Gli interventi proposti sono alternativi a quelli individuati con il Programma di sviluppo rurale, per cui non si avra` una sovrapposizione degli incentivi per i medesimi beneficiari. Le agevolazioni del Piano riguardano gli ex bieticoltori, gli imprenditori agricoli che hanno sottoscritto contratti di fornitura con gli zuccherifici dismessi e quelli (singoli o associati) che possiedono aziende ubicate nei bacini bieticoli e intendono abbandonare la coltivazione della barbabietola. Il Piano regionale si compone di unanalisi, agricola e industriale, del settore, di uno studio sulla caratteristiche della diversificazione e sui fabbisogni della riconversione. Ripartisce le risorse finanziare per ciascuna area dintervento (complessivamente oltre 22 milioni di euro nel triennio 2008/2010) e prevede limpiego aggiuntivo di fondi regionali per implementare la ricaduta degli stanziamenti del Fondo agricolo di garanzia. La riforma del mercato del settore bieticolo-saccarifero del 2005 si prefigge una riduzione della produzione europea di zucchero di 6 milioni di tonnellate. Nel primo anno di applicazione (2005), la contrazione e` stata pari a 1,5 milioni di tonnellate: lItalia, con 778 mila tonnellate rinunciate, e` risultato il Paese piu` interessato. Nel 2006 la riduzione nazionale ha riguardato una quota del 52,9 per cento, successivamente aumentata a seguito della chiusura degli stabilimenti Eridania di Jesi e della societa` Sfir di Pontelagoscuro (Ferrara). In Italia la ristrutturazione deve essere accompagnata dalla riconversione degli impianti chiusi a seguito della riforma. Gli incentivi collegati alla riforma di mercato hanno determinato, complessivamente, la chiusura di 15 stabilimenti (compresi quelli di Fermo e Jesi) sui 19 attivi. Nelle Marche era previsto la chiusura del solo zuccherificio di Fermo e il potenziamento dello stabilimento di Jesi. Con i nuovi incentivi stabiliti dallUnione europea si sono verificate, pero`, condizioni favorevoli per i bieticoltori che hanno rinunciato alla coltivazione della bietola, causando una drastica riduzione delle superfici a disposizione dello zuccherificio jesino, che ha deciso la chiusura e la dismissione di 114.597 tonnellate di quota zucchero. Nel triennio 2005/2007 le aziende marchigiane che coltivavano la barbabietola sono state 3.242, con una superficie investita pari a 21.166 ettari, una produzione di 954.756 tonnellate di radici e una resa di 149.176 tonnellate di saccarosio.