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24/04/2008

INDAGINE PER PREVENIRE E PREVEDERE IL RISCHIO IDROGEOLOGICO - Carrabs: “La difesa del suolo deve essere considerata una infrastruttura pubblica”

Le Marche sono una regione il cui territorio e` particolarmente vulnerabile, a causa della conformazione geologica e geomorfologia ma anche per le ripercussioni degli insediamenti e le infrastrutture. Prevedere e prevenire scenari di rischio idrogeologico diventa allora una priorita`. Cosi` ha aperto il suo intervento lassessore regionale alla Difesa del suolo e della costa, Gianluca Carrabs, questa mattina al Teatro Comunale di Sirolo, in occasione della presentazione dellIndagine sui rapporti esistenti tra uso del suolo e rischio idrogeologico in rapporto allambiente fisico. Il volume contiene i risultati di uno studio che fa capo a un progetto della Regione Marche, svolto in collaborazione con lUniversita` degli studi di Urbino. Le conoscenze derivate dallindagine contribuiscono ad accrescere il patrimonio scientifico a supporto delle attivita` di Protezione civile. Le frane rappresentano un fenomeno molto diffuso, spesso causa di ingenti danni sullintera regione al patrimonio socio-economico, ambientale e culturale. In particolare, dallInventario dei fenomeni franosi in Italia, e` emerso che il rapporto tra la superficie complessiva in frana e la superficie delle aree collinari e montane pone le Marche al terzo posto nella graduatoria dei territori a piu` elevata instabilita`. E noto ha detto Carrabs che i costi per il risanamento a seguito di eventi calamitosi superano di gran lunga quelli della previsione e prevenzione. Lassessorato regionale alla Difesa del suolo e della costa ha sviluppato in questi anni una serie di iniziative, sia con gli enti locali che con il Ministero dellAmbiente, per condividere un percorso finalizzato allindividuazione di criteri e metodologie progettuali in grado di mitigare il rischio da frana e da esondazione. Azioni che hanno permesso di disporre di finanziamenti complessivi di quasi 34 milioni di euro, circa il doppio di quanto assegnato in precedenza. Lindagine presentata costituisce un passo ulteriore nello studio del rischio frana, dal momento che, oltre a includere il censimento dei movimenti franosi, analizza la propensione al dissesto del territorio e fornisce indicazioni sulla suscettibilita` da frana anche per le aree che non risultano coinvolte in dissesti. Per lanalisi del territorio sono state individuate cinque aree campione distribuite nelle diverse province e in diversi contesti geologici: Pedaso (AP), Petriano (PU), Urbino, Conero (AN), Monte Bove (MC) ma il metodo di lavoro usato presuppone che possa essere esteso a ogni contesto e zona. Per affrontare i problemi legati al dissesto idrogeologico ha poi continuato Carrabs e` necessario focalizzare lattenzione sulla manutenzione e sul presidio del territorio. La difesa del suolo deve essere considerata una infrastruttura pubblica di pari dignita` come le costruzioni di strade, scuole, ospedali. Nella difesa del suolo, come ha precisato lassessore, rientra anche la difesa della costa e, anche in questo caso, la Regione si e` attivata, e lo scorso 28 dicembre e` stato firmato con il Ministero dellAmbiente e lIstituto centrale di ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare un protocollo dintesa che prevede la realizzazione di opere di difesa costiera. Altri interventi hanno riguardato la manutenzione dei fiumi in aree montane. Anche in questo caso, e` stato firmato un protocollo dintesa col Ministero il 6 settembre 2006. Limpostazione metodologica e operativa seguita per questi interventi e` stata ripresa e introdotta nella Finanziaria nazionale 2008: In questo modo ha affermato Carrabs le Marche sono state prese a modello, a livello nazionale, quale esempio di buone pratiche amministrative. Alla presentazione hanno partecipato, inoltre, il sindaco di Sirolo, Giuseppe Misiti, e il direttore del Dipartimento per le Politiche integrate di sicurezza e per la Protezione civile regionale, Roberto Oreficini Rosi. Sono intervenuti, Maurizio Ferretti, direttore del Centro funzionale multirischi per la meteorologia, lidrologia e la sismologia della Regione Marche; Mario Smargiasso, segretario dellAutorita` di bacino regionale; Walter Borghi, presidente dellOrdine dei Geologi delle Marche; con i contributi tecnici di Pierpaolo Tiberi (Regione Marche segreteria scientifica), Roberto Romeo (professore associato di Geologia applicata) e Milena Mari (collaboratrice Universita` di Urbino). Ha concluso i lavori Bernardo De Bernardinis del Dipartimento della Protezione civile nazionale. (s.g.)