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05/03/2008

IL PIANO DI RISANAMENTO DELLA QUALITA` DELL’ARIA ALL’ESAME DEL CONSIGLIO REGIONALE

La Giunta regionale ha approvato la proposta di deliberazione sul Piano di risanamento e mantenimento della qualita` dellaria. Latto, presentato dallassessorato allAmbiente, definisce, ai sensi del decreto legislativo 351 del 1999, la lista delle zone e degli agglomerati con livelli di inquinamento superiori o inferiori al valore limite, al fine di adottare, a seconda dei casi, il Piano di risanamento o di mantenimento della qualita` dellaria; se il superamento del valore limite e` dovuto a piu` sostanze inquinanti, la Regione e` tenuta a predisporre uno specifico Piano integrato di risanamento. In base alla delibera, che passa ora allesame del Consiglio regionale per la definitiva approvazione, le misure antinquinamento consistono in una serie di interventi da realizzare nel settore dei trasporti urbani e della mobilita`: parcheggi scambiatori, servizi di collegamento con il centro, zone di penalizzazione o a traffico limitato, mobilita` ciclistica. Previsti anche incentivi per il rinnovo del materiale rotabile dei mezzi di trasporto pubblico locale, per luso del treno e per lacquisto di auto alimentate a metano o Gpl. Per quanto riguarda lindustria, in programma interventi finalizzati al risparmio energetico e allutilizzo delle fonti rinnovabili. Ulteriori misure di incentivazione interessano il settore delledilizia - posa in opera di tetti verdi, finanziamento di esperienze pilota, inserimento di meccanismi premiali per la bioedilizia - il comparto dei consumi - conversione degli impianti di riscaldamento da olio combustibile e da gasolio a metano o a Gpl - e quello produttivo, con il sostegno alle aree ecologicamente attrezzate e lutilizzo di tecnologie pulite di protezione ambientale. Sul piano territoriale, le zone maggiormente interessate dallinquinamento dellaria sono la fascia costiera, caratterizzata da densita` demografica e presenza di importanti infrastrutture viarie, e le valli del Foglia, dellEsino, del Chienti, e del Tronto, dove si registra unelevata concentrazione di agglomerati urbani, impianti industriali e importanti vie di comunicazione. Particolarmente delicata risulta larea compresa tra Ancona, Falconara e la bassa valle dellEsino, dove, accanto a impianti produttivi di forte impatto ambientale, come la raffineria Api e le centrali termoelettriche, si affiancano grandi infrastrutture, quali larea portuale, laeroporto e linterporto. In base ai rilievi della rete regionale di monitoraggio atmosferico, i Comuni nei quali il livello delle polveri sottili (PM10) rischia di superare le soglie di allarme sono 61: 20 nelle province di Ascoli Piceno e Fermo, 18 in provincia di Ancona, 12 in provincia di Macerata, 11 in provincia di Pesaro Urbino.