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03/03/2008

VISITA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NELLE MARCHE - GLI INTERVENTI DI SPACCA E NAPOLITANO AL CONVEGNO “L’ECONOMIA MARCHIGIANA NEL MERCATO GLOBALE ”

Le Marche creative, simboleggiate dalla genialita' dello scenografo maceratese premio Oscar Dante Ferretti, e le Marche del fare, sintetizzate da alcune cifre: una crescita del Pil del 2.6 %; un tasso di disoccupazione al 2,7%, il minimo nella storia della regione; una crescita dell'export del 14%: e' il quadro della regione che il governatore Gian Mario Spacca ha fornito oggi al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano all'Universita' Politecnica aprendo i lavori del convegno Leconomia marchigiana nel mercato globale, in un Aula Magna gremita di Parlamentari marchigiani, assessori e consiglieri regionali, autorita` civili, militari e religiose, oltre ad alcuni tra i maggiori rappresentanti dellimprenditoria marchigiana. Spacca ha rivolto a Napolitano un ''saluto affettuoso'', ricordando il rapporto che lega il Capo dello Stato alle Marche: ''Un rapporto che si e' consolidato 10 anni fa, in occasione del dramma del terremoto, quando nella sua veste di ministro degli Interni ci fu accanto nella fase dell'emergenza e nell'impostazione della legislazione della ricostruzione. E 10 anni dopo, nella ricorrenza di quell'evento, come presidente della Repubblica, ha saputo trovare le parole piu' giuste per sottolineare la forza, il coraggio, la capacita` di risposta della nostra gente a quella tragedia''. E un saluto ''pieno di calore ed affetto'' Spacca lo ha rivolto anche alla signora Clio, Bittoni, marchigiana di Chiaravalle. A questo punto la folta platea si e` rivolta con un affettuoso applauso allindirizzo della moglie del Presidente della Repubblica che questa mattina si e` recata in visita allOspedale Pediatrico Salesi di Ancona. ''la signora Napolitano - ha continuato Spacca - interpreta perfettamente l'identita' della gente delle Marche: l'impegno costante, la determinazione, la mitezza, la resistenza alla fatica, la sobrieta', la discrezione''. ''Tutti noi nella nostra comunita`, ogni giorno, cerchiamo di meritarci l'onore di essere marchigiani - ha proseguito Spacca - rispettando gli insegnamenti e lo spirito dei nostri padri. Attraverso la passione, il rigore e il senso di responsabilita' nei comportamenti, e, soprattutto, con la tensione costante ad 'abbreviare le distanze tra il dire e il fare', una definizione del riformismo della politica data da Giovanni Falcone, con una espressione di straordinaria incisivita` . Queste virtu`, hanno ''consolidato e rafforzato un modello sociale, economico, istituzionale, che per indici di crescita e coesione oggi pone le Marche nelle posizioni di eccellenza nel nostro Paese''. Spacca ha quindi parlato di ''un sistema economico vitale, che sviluppa una strategia competitiva basata su due leve fondamentali: l'innovazione e l'internazionalizzazione. Non la delocalizzazione - ha tenuto a precisare - ma l'internazionalizzazione, che significa guardare soprattutto alle aree di maggior crescita del mondo, dove e' possibile acquisire importanti quote di mercato''. ''Naturalmente - ha poi ammesso Spacca - esistono anche criticita` settoriali e territoriali, che non sono sottovalutate. Anzi, c'e' un grande impegno per limitarne gli effetti, a tutela del lavoro e dei lavoratori. Perche` il lavoro, soprattutto, e' la nostra ricchezza. Le Marche non possiedono rendite di posizione, ne` di natura finanziaria, ne` commerciale o di materie prime''. Da qui, il riferimento al modello marchigiano di sviluppo, ''studiato in tutto il mondo, perche' - in contrasto con la teoria economica classica - e' stato capace di alimentare una crescita senza fratture come laveva definita il grande economista Giorgio Fua`, coniugando sviluppo e coesione, qualita` della vita e del territorio, rigore e responsabilita` ''. ''La nostra regione, soprattutto in questa delicata e complessa fase di incertezza, vuole condividere ed essere un riferimento per i problemi della comunita` nazionale. Un riferimento - ha aggiunto Spacca - capace di alimentare fiducia in quanti vogliono affrontare il futuro, coniugando la crescita con la coesione sociale, nel rispetto dell'ambiente e del territorio. Le Marche, si propongono come un modello di quella 'cultura della coesione e della creativita` di cui ha tanto bisogno il nostro Paese, come lei - rivolto a Napolitano - ha sottolineato nel suo discorso di fine anno. Per allontanare lo spettro del declino e rilanciare con forza la speranza e la fiducia nel futuro. Secondo Spacca la visita del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano assume un particolare significato anche perche` avviene in un periodo ''importante per la vita della nostra Repubblica: le celebrazioni del 60/o anniversario della Costituzione. ''Lei Presidente - ha proseguito Spacca - rappresenta l'unita' nazionale. E' l'autorevole e convinto Garante della Costituzione, che incarna il patrimonio straordinario di valori di liberta`, di eguaglianza, di giustizia, di pace e progresso sociale, scaturiti dalla storia gloriosa del nostro popolo''. ''Valori vivi, sentiti, che - ha aggiunto - ci hanno consentito sempre, anche a fronte di aspre contrapposizioni, di ritrovare la forza di un cammino comune. Sono valori che garantiscono la linfa vitale della democrazia e che lei contribuisce a consolidare e diffondere con l'esempio della sua vita e del suo messaggio. Il Capo dello Stato, intervenuto fuori programma, a chiusura dei lavori del convegno, ha mostrato il suo apprezzamento per i successi che continua a mostrare il cosiddetto ''modello marchigiano'' del quale ha sottolineato la ''singolare sintonia che realizza fra realta' produttiva, istituzioni e autonomie, restando in armonia con i valori della gente marchigiana. I meriti di questo sistema, basato sulla piccola e media impresa sono indubbi. Ma ha proseguito Napolitano - rimane un gravissimo divario nello sviluppo economico e civile di una parte dell'Italia rispetto all'altra. Devono farsene carico anche gli studiosi. Mi auguro che ci sia una nuova leva di economisti coraggiosi, intelligenti, perche` ha sottolineato- non ci sarebbe stata crescita, sviluppo lungo sentieri difficilmente immaginabili dopo stagioni economiche difficili del dopoguerra se non si fossero sprigionate formidabili energie creatrici dal mondo imprenditoriale e dal mondo del lavoro; se non ci fosse stato un sistema delle istituzioni a sostenerle; in ultimo, se non ci fossero state intelligenze straordinarie, innovative, anticonvenzionali impegnate nella ricerca di un nuovo possibile sviluppo'', cosi` il Presidente della Repubblica, elogiando la figura dell'economista Giorgio Fua', uno dei fondatori dell' Universita` di Ancona e dellISTAO, ricordando che con la sua attivita` ha dimostrato come ''un grande economista'' possa operare per l'interesse generale e il progresso sociale.