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03/12/2007

GIORNATA DELLE MARCHE, ANNIVERSARIO BENIAMINO GIGLI: SERATA DEDICATA ALL’ARTISTA MARCHIGIANO CHIUDE LE CELEBRAZIONI IN CANADA

Sulle arie di Beniamino Gigli, nella Basilica di Notre Dame di Montre`al, la comunita` marchigiana allestero si e` riunita, sabato scorso, per il concerto che ha chiuso il calendario canadese di eventi per la Giornata delle Marche, inaugurato dalla mostra dei Bronzi di Pergola a luglio. Il concerto offerto dalla Regione - con il finanziamento comunitario relativo alla Misura Internazionalizzazione - alla comunita` dei marchigiani nel mondo, ha proposto le arie piu` belle del repertorio gigliano, ripercorrendo la sua evoluzione stilistica vocale unitamente alle opere piu` amate dal grande tenore. Gli interpreti tutti noti, a cominciare dal soprano Rossana Potenza, formatasi nel conservatorio di Pesaro e i tenori Ivan Magri` e Giorgio Casciarri. Per la realizzazione artistica del Progetto, la Regione si e` avvalsa della collaborazione della Fondazione Pergolesi Spontini, che nella sua attivita` coinvolge artisti e realta` culturali riconosciute a livello internazionale, insieme all'Accademia d'arte lirica di Osimo. E stata una serata magica e seguitissima per commemorare lillustre corregionale nel cinquantesimo anniversario dalla scomparsa. Beniamino Gigli, nato a Recanati nel 1890, e` stato uno dei piu` celebri cantanti dopera del XX secolo, interprete amato dei maggiori ruoli tenorili, diretto da maestri come Arturo Toscanini e affiancato da miti come Maria Callas. Fu protagonista al Metropolitan di New York per 12 anni, succedendo al celebre Caruso come rappresentante della tradizione italiana. Ha lasciato in eredita` melodie che hanno fatto cantare tutta l'Italia, da Ti voglio tanto bene a Non ti scordar di me, fino a Mamma. E` stato anche uno dei piu` grandi interpreti della canzone napoletana, dalle memorabili interpretazioni di "O sole mio", "Funiculi' funicula', "Voce 'e notte" e "Marechiare". La voce, dallinconfondibile timbro caldo e appassionante, unita al forte sentimento e alla grazia espressiva, hanno reso il marchigiano Gigli il tenore che ha segnato la storia del canto italiano.