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26/11/2007

Crescono i volontari, le Marche battono la media nazionale

Dobbiamo a tutte le associazioni di volontariato grande riconoscenza. Siete lesempio su cui si poggia in maniera solida la coesione sociale, che e` la trave portante della convivenza civile della nostra comunita` marchigiana. Cosi` lassessore regionale alla Salute Almerino Mezzolani ha aperto la Conferenza regionale del volontariato, organizzata in collaborazione con il Csv (Centro servizi per il volontariato) e che si e` svolta presso lostello di Loreto. Ogni giorno ha proseguito Mezzolani i volontari attraverso lo svolgimento delle lodevoli azioni colmano il vuoto di molti, rassicurano e trasmettono sicurezza a tante persone. Il volontariato rappresenta la realta` piu` ramificata sul territorio regionale e riporta con piu` forza le istanze dei cittadini piu` deboli per renderne evidenti i bisogni. E un soggetto importante nel sistema di partecipazione e di costruzione di partnership assieme al resto del terzo settore che abbiamo in questi anni provveduto a regolamentare in maniera adeguata sia sul fronte della cooperazione sociale che su quello piu` nuovo dellassociazionismo di promozione sociale. A giugno di questanno ha concluso lAssessore - sono risultate iscritte nei registri regionali 1200 organizzazioni di volontariato e in base ai risultati dellultima indagine svolta dallIstat, la Regione Marche ha indici piu` elevati della media nazionale: 53 organizzazioni di volontariato ogni 100.000 abitanti, contro una media nazionale di 36 e 19 volontari ogni 1.000 abitanti contro una media nazionale di 14. Durante la conferenza e` emerso che il volontariato svolge un ruolo determinante nellattivita` di assistenza al cittadino-utente e costituisce una risorsa essenziale della rete di welfare regionale. Sempre con riferimento allindagine Istat 2003, e` stato possibile rilevare che sono stati messi in campo circa 29.000 volontari che hanno assistito oltre 290.000 persone di cui il 54% malati e traumatizzati, il 12% anziani non autosufficienti, l8% immigrati e il 7% minori. Il volontariato ha gestito di fatto circa 43 milioni di euro di entrate\proventi (50% di fonte pubblica e 50% di fonte privata) operando nel settore della sanita` e assistenza sociale. Questultima annovera il 27% delle organizzazioni di volontariato inglobando il 31% del volontariato in generale, mentre la sanita` il 26%, assorbendo il 30% del volontariato. Si tratta quindi di un soggetto importante su cui la Regione intende investire intervenendo nella predisposizione di atti di indirizzo finalizzati a promuovere i rapporti nella sussidiarieta`. I gruppi di lavoro insediati durante lincontro di oggi (ieri ndr) hanno discusso sulle proposte di nuova legge nazionale e regionale, sulle reti territoriali e sul ruolo del volontariato nel nuovo piano sociale regionale e sanitario. Temi interessanti che hanno ribadito con forza che il volontariato non e` un prestatore dopera a basso prezzo, ma e` un cittadino responsabile e consapevole della propria sicurezza e della propria comunita`, disposto ad impegnarsi con professionalita` e disponibile nel proporsi. Il volontariato che insegue disegnare il proprio futuro, vuole far breccia sui problemi e vuole essere considerato non piu` soggetto passivo ma protagonista della scena. E intendimento della Regione rafforzare il ruolo di partnership del volontariato nei confronti della pubblica amministrazione con lobiettivo di co-progettare assieme servizi o attivita` progettuali, capaci di intervenire su bisogni nuovi, emergenti e quindi non facilmente classificabili nellarea delle poverta` o del disagio tradizionale. (a.f.)