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25/10/2007

RIFORMA OCM ORTOFRUTTA: APPROVATI IMPORTANTI DECRETI PER LE MARCHE

Buoni risultati per lorticoltura marchigiana ottenuti in sede di Conferenza Stato Regioni. Sono stati infatti approvati importanti decreti per lapplicazione della riforma dellOrganizzazione Comune dei Mercati dellortofrutta, varata dal Consiglio Europeo nel giugno scorso. Per le Marche, in particolare, sara` possibile coltivare le orticole da industria (pisello e spinacio) sulle superfici che beneficiano dellRPU o Premio Unico della PAC (Politica Agricola Comunitaria), una modalita` di sostegno diretto al reddito degli agricoltori. Le organizzazioni dei produttori - spiega lassessore regionale allAgricoltura, Paolo Petrini - sanno come e` stato ed e` difficile trovare superfici da investire a orticole, da destinare alla trasformazione, che hanno una produzione lorda vendibile vicina a quella delle grandi colture e che quindi non possono permettersi di perdere laiuto PAC. Il pericolo era rappresentato soprattutto dalla possibilita` che lo Stato italiano decidesse di prorogare il divieto di coltivazione delle produzioni ortofrutticole sulle superfici che godono dellRPU fino al 31 dicembre 2010. Il decreto era gia` stato proposto in tal senso e la situazione avrebbe messo in ginocchio la nostra orticoltura e le industrie che trasformano il prodotto, per lo piu` gestite dalle organizzazioni dei produttori. Lassessore Petrini, sia nei tavoli istituzionali fra gli assessori regionali, sia con il Governo stesso, ha sostenuto fortemente la liberalizzazione delle superfici per le colture orticole, proponendo diverse soluzioni, consapevole come ha specificato - dellimportanza strategica che rappresenta per il nostro comparto, soprattutto oggi, in una situazione di mercato che registra eccezionali prezzi al quintale per i cereali, che hanno come conseguenza diretta una forte concorrenza con tutte le altre colture che vanno ad occupare superfici a seminativo. Va ricordato che la coltura del pisello da industria viene oggi attuata per oltre il 50% della produzione italiana nelle Marche e sempre nella regione viene lavorata la maggior parte del prodotto surgelato, di grande qualita` e apprezzato in tutta Europa. La Francia e la Spagna, daltro canto, forti concorrenti sui mercati dellorticoltura da industria, hanno deciso di non avvalersi della proroga ed hanno pertanto liberalizzato tutte le superfici. Una decisione restrittiva da parte dellItalia afferma Petrini - avrebbe ancor piu` condizionato i mercati del surgelato, con conseguente perdite di quote che sicuramente non si sarebbero recuperate nel lontano 2011. Riteniamo conclude lassessore - che ora tutte le organizzazioni dei produttori delle Marche possono avere unarma in piu` per affrontare una situazione di mercato che rimane ancora difficile, derivante innanzitutto dallo strapotere della grande distribuzione che impone i propri prezzi soffocando i produttori. Alle produzioni marchigiane viene pero` riconosciuta una qualita` superiore, derivata dallesperienza e dal clima favorevole che, speriamo, le organizzazioni commerciali sappiano valorizzare e riportare quale valore aggiunto ai nostri produttori. Laltro decreto di applicazione della riforma di interesse per le Marche riguarda il cosiddetto disaccoppiamento parziale del pomodoro. I contributi comunitari per la meta` del loro importo continueranno ad andare a coloro che coltivano pomodoro, a garanzia delle industrie di trasformazione che con il disaccoppiamento totale avrebbero potuto non avere piu` il prodotto da lavorare.