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20/10/2007

Quarantennale ISTAO - L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE SPACCA: UNA STORIA DI COLLABORAZIONE. LE STESSE INTUIZIONI. SIAMO CRESCIUTI ANCHE GRAZIE A QUESTO RAPPORTO

Di seguito lintervento svolto dal presidente Gian Mario Spacca nella serata di venerdi` 19 ottobre "Saluto i partecipanti e formulo i migliori auguri per questo appuntamento significativo, per lIstao, la comunita` marchigiana e lintero mondo scientifico. Il tema del rilancio strutturale della crescita continua a rimanere centrale nel dibattito di politica economica del Paese. Dopo anni di stagnazione, nel 2006 lItalia si e` riportata su un sentiero di crescita, ma ad un ritmo relativamente piu` contenuto dei principali Paesi dellarea Euro. La Banca dItalia ha stimato per il Paese una crescita del Pil inferiore al 2% nel 2007 e tra 1,3-1,5% nel 2008. Nel mio intervento intendo portare alla Vostra attenzione, in modo schematico, il laboratorio Marche di politica industriale per lo sviluppo. In particolare, mi soffermero` su alcuni fattori di competitivita` che sono alla base della strategia regionale per la crescita. Negli anni 80-`90 la strategia di politica industriale della difesa attiva fu vincente. Oggi parliamo di innovazione del core-business, ma alla base troviamo la stessa intuizione originaria, nata proprio attraverso lIstao e la collaborazione con la Regione : rafforzare i processi di innovazione, qualita` e internazionalizzazione attiva del modello marchigiano. LINTERNAZIONALIZZAZIONE SENZA FRATTURE Lapertura internazionale e` fondamentale per intercettare una domanda mondiale in fortissima espansione. Le imprese e le istituzioni delle Marche hanno saputo reagire con grande flessibilita` alle pressioni della globalizzazione, proponendo un modello virtuoso di internazionalizzazione senza fratture. Sono state evitate le scorciatoie della delocalizzazione e della competizione di costo, che hanno invece caratterizzato altre regioni del Nord-Est, come ad esempio il Veneto. Le imprese che si sono attardate in strategie isolate di subfornitura hanno pagato prezzi elevati. Tuttavia nelle Marche sono risultate prevalenti le strategie competitive di differenziazione, basate sullaggressione delle fasce alte di mercato, sulla definizione di rapporti stabili e strutturati con i mercati esteri attraverso investimenti diretti, sulla ricerca di posizioni di leadership in mercati emergenti ad alto tasso di sviluppo, come la Russia e la Cina. Tale strategia di proiezione internazionale ad Est e` stata sollecitata e sostenuta dalla Regione, fin dalla meta` degli anni `90, quando ancora tali mercati erano considerati pioneristici. E stato superato il tradizionale sostegno alla promozione fieristica. La Regione ha sostenuto progetti di internazionalizzazione attiva, aiutando le piccole imprese ad allacciare rapporti stabili e strutturati con le nuove aree geografiche di riferimento. Le Marche sono divenute coordinatrici delle Regioni in materia di internazionalizzazione e attivita` produttive. In vista del 4 centenario della scomparsa di Padre Matteo Ricci, la Regione ha presentato un progetto al Ministero per la nascita delle Marche dellIstituto per lo sviluppo delle relazioni Italia-Cina. La Russia ha permesso al nostro settore calzaturiero di rilanciarsi dopo una crisi in apparenza strutturale. I marchi piu` noti dellindustria marchigiana hanno posizioni leader in Russia e Cina. Si aprono nuove occasioni di crescita per lintero sistema delle produzioni marchigiane che, non dimentichiamolo, sono quelle tipiche del made in Italy; sistema-casa (legno-mobile-arredo); sistema-moda (TAC); metalmeccanica; agroalimentare. Alcuni dati: negli ultimi 10 anni lexport regionale e` cresciuto di +96%, contro una crescita media dellItalia di +62,8% nello stesso periodo; nello stesso periodo la quota dellexport regionale sul totale Italia e` salita dal 2,9% del 1996 al 3,5% del 2006. La crescente apertura internazionale ha inevitabilmente rotto le tradizioni filiere distrettuali locali, allargandole su scala internazionale. Rispetto ai distretti degli anni 70-80 si sono affermate nuove formule organizzative e imprenditoriali, basate soprattutto su reti e gruppi di impresa. La catena del valore dei sistemi locali si sono allargata su scala internazionale, attraverso reti lunghe imperniate su rapporti stabili con mercati di sbocco e di subfornitura, lontani geograficamente. Tuttavia, le attivita` direzionali e loccupazione delle funzioni nobili della catena del valore - il cervello delle imprese - sono rimaste radicate nelle Marche. La conquista di posizioni importanti sui mercati internazionali, dunque, ha permesso di generare flussi di cassa che sono stati reinvestiti nel territorio regionale. La regione e` tra le prime 15 dellEuropa-27 e la prima in Italia per occupazione industriale; il valore aggiunto dellindustria marchigiana ha continuato a crescere. Linternazionalizzazione, in altri termini, si e` cosi` sviluppata senza fratture con il territorio, ed ha anzi generato nuovo reddito per alimentare la crescita e la coesione della comunita`. LINNOVAZIONE DEL CORE-BUSINESS Come puo` un sistema basato in prevalenza su imprese di piccole dimensioni, specializzate nelle produzioni tipiche del made in Italy deve agire con determinazione anche sullinnovazione del core-business. E questa un'altra opzione di fondo della politica industriale regionale, che attualizza la linea di difesa attiva che ha caratterizzato gli anni 80-`90. La finalita` e` di alzare la frontiera tecnologica dei settori tradizionali, favorendo anche processi di diversificazione contigui, ma senza abbandonare la difesa delle vocazioni produttive principali del modello marchigiano. Per tale finalita` la politica industriale regionale ha operato in due direzioni principali: favorendo direttamente le attivita` di innovazione delle PMI; promuovendo relazionalita` tra le PMI e gli attori innovativi del territorio. Nel periodo 2000-2006, per lo sviluppo delle attivita` di ricerca e innovazione delle piccole imprese la Regione ha investito circa 150 milioni di euro, attivando investimenti per 1,2 miliardi di euro. Inoltre sono stati sviluppati progetti per favorire linterazione tra infrastrutture diservizi/universita`/PMI, indirizzando in tale direzione soprattutto le risorse delle delibere CIPE. Nelle Marche, infatti, non sono presenti settori tipicamente science-based. Tuttavia, sono presenti imprese innovative e dinamiche nei settori tipici del made in Italy, che contribuiscono a diffondere una spinta organizzativa e tecnologica per le reti di impresa collegate e per lintero sistema. Sono ampi i processi di innovazione per apprendimento contestuale favoriti dalle reti di impresa, che incrementano i livelli di conoscenza e la qualita` del fattore organizzativo-imprenditoriale con processi learning by interacting, producendo importanti economie di agglomerazione. Tali processi innovativi rigenerano la competitivita` del core-business tradizionale, alimentano strategie di differenziazione, originano diversificazioni contigue che consolidano la capacita` di sviluppo del modello marchigiano, senza richiedere salti di paradigma tecnologico dagli esiti alquanto incerti. Questi processi, per la loro natura, spesso sfuggono anche alle misurazioni statistiche. Da qui nasce il paradosso di un sistema regionale che da un lato e` attraversato da profondi processi di innovazione contestuale e per imitazione, e dallaltro presenta alcuni indicatori ufficiali della strategia di Lisbona con criticita`. LEDUCATION E LA FORMAZIONE SUPERIORE Abbiamo gia` visto che in gran parte la capacita` competitiva delle imprese passa proprio attraverso la qualita` del fattore organizzativo-imprenditoriale. Cresce limportanza delle componenti immateriali, primo tra tutti il capitale umano e di conoscenza: la capacita` di gestire linnovazione, innalzando la qualita` delle strategie aziendali, diviene sempre piu` la variabile discriminante delle performance delle imprese. Per gestire nuovi sistemi di networking dimpresa, attivare nuovi strumenti di finanza aziendale, sfruttare occasioni di crescita in settori contigui ed in mercati globali distanti geograficamente e culturalmente. E in questa prospettiva che la formazione manageriale rappresenta un motore di sviluppo fondamentale nella strategia di policy regionale. Nella programmazione 2000-2006, la Regione Marche ha dedicato alla Formazione superiore oltre un quarto delle risorse finanziarie totali (75,6 milioni di euro su 288,5). Tale priorita` sara` attribuita anche nei programmi operativi del FSE 2007-2013. Le risorse delle delibere Cipe sono state indirizzate quasi esclusivamente verso i progetti formativi delle Universita` marchigiane. Laccentuarsi del confronto competitivo su scala globale, rende indispensabile la formazione superiore di figure professionali adeguate, incentivando una sempre piu` stretta integrazione tra sistema della formazione e sistema produttivo nelle varie fasi del processo formativo, per favorire effetti positivi sui risultati delleducation e nelle dinamiche occupazionali. Nella strategia regionale le opportunita` offerte dalla formazione superiore, debbono concorrere a far si` che sistema delle Imprese, Universita`, Centri di Formazione superiore, Societa` e Scuola piu` in generale, collaborino fattivamente, per capire il nuovo e proporre progetti adeguati. Vengono privilegiate le professioni dell'innovazione produttiva e organizzativa, cioe` figure con competenze elevate sul versante tecnologico che permettano lo sviluppo di relazioni stabili per il trasferimento di tecnologie tra centri di ricerca e imprese, la conoscenza del processo di produzione e distribuzione oltre a quello delle strategie di marketing e di comunicazione. Nella formazione superiore regionale rientrano molteplici azioni progettuali: corsi di specializzazione; master; corsi di perfezionamento. Nel periodo 2000-2006 nelle Marche sono stati formati oltre 10 mila giovani nei percorsi di formazione superiore del FSE. Mentre per gli occupati sono stati approvati 660 progetti formativi, che hanno visto il coinvolgimento di oltre 13 mila lavoratori, di cui il 40% donne. I corsi di specializzazione si collocano all'interno di modelli di programmazione formativa integrata con il territorio, con il sistema delle imprese e dei mercati locali. Tali corsi, si rivolgono di norma a diplomati e a laureati in possesso di titolo di studio specifico nel settore in cui si innesta la specializzazione. Sono finalizzati all'apprendimento di abilita`, di conoscenze e di capacita` in settori avanzati per i quali lo sviluppo organizzativo e dei servizi e le esigenze di programmazione indicano un'evoluzione definita e puntuale; essi possono rappresentare decise opportunita` lavorative per occupati anche da riconvertire con un'alta professionalita`, per disoccupati e inoccupati. I corsi di specializzazione possono svolgersi in un arco di tempo massimo di un anno, e devono avere una durata complessiva non inferiore alle 300 ore e non superiore alle 800. E` previsto, in ogni caso, il 50% di formazione in stage per avvicinare lallievo al mondo del lavoro. In entrambi i casi i corsi sono rivolti a diplomati e/o laureati, oppure a soli laureati. I corsi Master post laurea presentati, a livello di progetto, dalle Universita` Marchigiane (e dalle Accademie Musicali ed Artistiche operanti sul territorio regionale in collaborazione con altre Universita`, italiane o estere). Sono stati finanziati sia Master di I livello per i quali il requisito di accesso e` richiesta almeno la laurea triennale sia Master di II livello per i quali il requisito di accesso e` la laurea specialistica o la laurea del vecchio ordinamento universitario. I corsi Master sono di durata non superiore ai dodici mesi. Le Universita` possono presentare progetti anche in associazioni temporanee di scopo con altri soggetti titolari di sedi operative accreditate per la Formazione Superiore, che possono anche ricoprire il ruolo di Ente Gestore dell'attivita` formativa, a condizione che il titolo finale e i crediti formativi (pari a 60 dell'iter completo) siano rilasciati esclusivamente dallUniversita`. I corsi di perfezionamento rappresentano un'offerta post laurea, diversificata per la breve durata dalle altre opportunita` di alta formazione, volta ad un approfondimento professionale al fine di individuare e coprire nicchie di specializzazione non investite da altri segmenti di offerta formativa. I corsi di perfezionamento possono rappresentare un'opportunita` di riqualificazione per adulti occupati o per coloro che sono in possesso di lauree "cosiddette deboli", in riferimento a nuovi bacini di impiego. Il percorso formativo e` articolato per moduli professionalizzanti ed hanno una durata di 400 ore suddivise in 140 ore di stage e 260 ore di lezioni frontali, laboratori e FAD, ed avranno una durata non superiore a 6 (sei) mesi dalla data dall'inizio dei corsi. I corsi IFTS sono percorsi formativi di livello post-secondario di tipo non universitario denominati Istruzione e Formazione Tecnica Superiore, che si inseriscono all'interno di un quadro piu` ampio di ridisegno del sistema integrato di istruzione e formazione professionale ancora in atto. Il corso e` rivolto a giovani ed adulti diplomati, sia occupati che in cerca di occupazione, finalizzato all'acquisizione di competenze a livello post secondario rispondenti ai fabbisogni del mondo del lavoro, spendibili all'interno di un sistema integrato di certificazione.Lo scopo e` favorire ed accelerare un loro idoneo inserimento occupazionale, nonche` facilitare l'eventuale continuazione degli studi all'interno di percorsi formativi successivi. IL SUPERAMENTO DEL GAP INFRASTRUTTURALE Nella top list nazionale dei primi 50 sistema locali le Marche sono presenti con ben 13 poli per concentrazione manifatturiera e nessuno per accessibilita` infrastrtturale. Tale graduatoria fa comprendere perche` la Regione abbia definito il superamento del gap infrastrutturale.quale priorita` strategica dellazione di policy. Molteplici sono i progetti che si stanno concretizzando e realizzando, per rafforzare laccessibilita` e la connessione alle grande vie di comunicazione lungo le direttrici Nord-Sud e Ovest-Est. La 3 corsia dellA14 e` divenuta realta`: progetti approvati; 1.763 milioni di investimenti attivati per le Marche; lavori appaltati ed incorso su ampi tratti; apertura alla circolazione prevista per il 2010. I lavori del progetto quadrilatero sono avviati: oltre 2 miliardi di euro di investimenti, per lattraversamento veloce degli Appennini con le direttissime Ancona-Perugia, Civitanova-Foligno; la Pedemontana delle Marche. La consegna delle opere e` fissata al 2012. La Regione e` azionista della Societa` Quadrilatero, responsabile della realizzazione delle opere. La piattaforma logistica di Ancona basata su Porto-Interporto-Aeroporto si fa sempre piu` solida: su nostra sollecitazione il Ministero delle Infrastrutture ha emanato il bando per la realizzazione del collegamento veloce del Porto con lA14; a breve e` atteso il rilascio della concessione quarantennale per il Sanzio; lInterporto sta entrando nella sua fase operativa. Per la Fano-Grosseto le Marche, insieme alle Regioni coinvolte nellopera del Centro-Italia hanno firmato uno specifico accordo per accelerarne la realizzazione: linvestimento da realizzare in territorio marchigiano supera 1,8 miliardi di euro. Il Ministero Infrastrutture ha avviato le procedure per la ricerca del promotore di project-financing LINTEGRAZIONE TRA TURISMO, CULTURA, AMBIENTE. Accanto al core-business delleconomia regionale, la Regione sta puntando con forza anche sul potenziamento di un secondo motore di sviluppo: lintegrazione tra le risorse turistiche, culturali e territoriali. Alle Marche sono riconosciute 12 bandiere blu dallEuropa (3 posto in Italia dopo Toscana e Liguria) e 16 arancioni per la qualita` ambientale. Si trovano oltre 113 teatri, di cui 72 storici restaurati. Una tradizione agro-alimentare di qualita`. La Regione vuole mettere in rete tali risorse, con progetti volti a potenziare il brand del territorio, rafforzarne lattrattivita` per intercettare con unofferta diversificata i tanti turismi di nicchia che sempre piu` compongono la domanda internazionale. Sono stati attivati specifici progetti di distretti culturali. Un altro esempio pratico e` rappresentato dal progetto che abbiamo attivato con la Bei, che ha stanziato un Fondo di oltre 100 milioni di euro per agevolare gli investimenti rivolti alla qualificazione delle strutture ricettive regionali, in sinergia con il sistema del credito locale. Le Marche sono la regione con la piu` alta permanenza media di turisti in Italia (6,2 gg). Ma la qualita` dellofferta ricettiva e` fondamentale per attrarre soprattutto i nuovi ricchi ed il turismo internazionale piu` esigente. FINANZA E GESTIONE EFFICIENTE DELLA P.A. Linnovazione deve riguardare anche la Pubblica Amministrazione. E per questa finalita` che la Regione fin dallinizio della nuova legislatura a meta` 2005, aveva gia` posto tale asse tra i 4 assi principali dellazione di governo, insieme a sviluppo, sicurezza e territorio Lobiettivo e` la riduzione delle spese della P:A., per liberare risorse a favore degli impieghi per lo sviluppo, la sicurezza ed il territorio . La spesa pro-capite della P:A: sono passate da 105 euro per abitante del 2004 a 95 nel 2006. Le consulenze si sono ridotte da circa 6 milioni di euro nel 2004 a 740 mila euro nel 2007. Sono stati tagliati i 2/3 dei posti dei consigli di amministrazione degli enti strumentali regionali. La tassazione regionale aggiuntiva e` stata ridotta di 43 milioni di euro. Si e` intrapresa unazione di forte contenimento del debito e di innovazione finanziaria, anche sui mercati internazionali, per ridurre gli oneri improduttivi per interessi ed alimentare le politiche di sviluppo. A fronte dellesplosione dellindebitamento delle Regioni, le Marche sono tra le poche che, pur in un difficile scenario finanziario, sono riuscite a ridurre il proprio debito. Inoltre abbiamo attivato rapporti con istituti internazionali per ottimizzare la gestione finanziaria, attraverso progetti di ristrutturazione del debito in essere ed nuove emissioni obbligazionarie a costi contenuti, per un valore potenziale di oltre 600 milioni di euro. LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE TERRITORIALE Lapertura ad Est e` una direttrice chiave per le Marche anche per i progetti di cooperazione territoriale su scala internazionale. La posizione geografica, la tradizione storica di rotte e scambi marittimi e culturali, pongono le Marche al centro dello sviluppo dellarea adriatica-mediterranea Per questi motivi la Regione e` promotrice attiva dellEuroregione adriatica, e` candidata autorevole per lassegnazione del Segretariato dellAdratico da parte del Ministero degli Esteri e dellOsservatorio del Mediterraneo per le politiche ambientali. Limpegno della Regione, soprattutto nei confronti dellarea balcanica, e` volto a sostenere progetti di cooperazione territoriale basati su una filosofia di partenariato e collaborazione istituzionale. I progetti, ad esempio, sono volti a favorire la crescita del sistema delle istituzioni locali, la promozione della democrazia partecipativa, delle politiche sociali a tutela delle fasce deboli di popolazione, della gestione del patrimonio culturale e ambientale, lattivazione di condizioni favorevoli allo sviluppo locale. Le Marche sono la Regione con il piu` alto numero di progetti approvati con la legge 84/2001 e sta utilizzando pienamente il programma Interreg IIIa. Le esperienze delle infrastrutture di servizi sperimentate nelle Marche con un sono divenute modello di riferimento per la promozione dello sviluppo locale nellarea balcanica. Anche nel ciclo 2007-2013, la cooperazione territoriale rappresentera` un asse strategico della programmazione regionale dei fondi europei, per consolidare un impegno che dura da decenni a favore della diffusione su scala internazionale di condizioni di pace, solidarieta` e sviluppo sostenibile. LA REGIONE, PARTNER DELLISTAO DI IERI, DI OGGI, DI DOMANI Nellambito della strategia di sviluppo e formativa regionale lIstao occupa ovviamente un ruolo centrale. LIstao e` nata proprio per accompagnare la diffusione della cultura economica e lo sviluppo dellimprenditorialita`, richiamando le intuizioni di Adriano Olivetti per le responsabilita` sociali dellattivita` di impresa. Giorgio Fua` e` stato un maestro per noi tutti. LIstao e` una delle scuole manageriali di piu` antica tradizione di quelle oggi operanti in Italia. Ha fornito un apporto decisivo per levoluzione e la crescita del modello marchigiano. Senza esagerare, possiamo dire che e` proprio attraverso lIstao che lo sviluppo industriale delle Marche e` divenuto un modello di riferimento studiato ed apprezzato in tutto il mondo. Grazie allIstao centinaia di giovani hanno saputo coniugare lo spirito imprenditoriale, cosi` diffuso nelle Marche, con le migliori pratiche della moderna formazione manageriale. La Regione e` da sempre partner storico dellIstao. Nel corso del tempo lo ha sostenuto attraverso il finanziamento di master e corsi di specializzazione. La Regione ha anche aderito da oltre 20 anni allIstao quale partecipante, entrando nel novero ristretto dei 5 soggetti maggiormente responsabilizzati per assicurare il futuro e lo sviluppo dellIstituto. E un segno, questo, che testimonia il legame profondo, non solo formale, con le finalita` istituzionali di questo centro di eccellenza della formazione manageriale. E una scelta coerente con la priorita` che la Regione Marche assegna alla formazione manageriale nel propria strategia di sviluppo, per assicurare alla nostra comunita` un futuro duraturo di crescita senza fratture.