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04/10/2007

IL CONTRIBUTO DI REGIONE ED ENTI LOCALI ALLA STRATEGIA DI LISBONA - LA COMPETITIVITA` BASATA SULLA CONOSCENZA AL CENTRO DEL CONVEGNO INTERNAZIONALE DI OSIMO

Osimo (AN) Porto i saluti a tutti i prestigiosi partecipanti a questo convegno internazionale sia da parte della Giunta regionale che del suo Presidente. In Europa come nelle singole regioni che la compongono, sono presenti spesso squilibri territoriali. Le Marche stanno affrontando una transizione senza fratture, i distretti si sono evoluti, le imprese hanno superato la crisi del 2002-2005 innovando e migliorando il livello qualitativo. La crescita oggi deve basarsi sempre di piu` non su quote aggiuntive di immigrazione, bensi` su di un piu` elevato livello di innovazione. Per questa ragione il sistema produttivo deve accedere in misura crescente alla conoscenza per poi impiegarla creativamente, facendo di tutto il territorio un incubatore di approcci innovativi: commercializzazione, marchi, reti globali, qualita`. La programmazione regionale delle Marche privilegia gli interventi su innovazione, conoscenza, formazione, infrastrutture, politiche sociali di coesione, al fine di aderire nel migliore dei modi alla strategia di Lisbona che stanzia 28,8 miliardi di euro in sette anni a disposizione degli enti territoriali per programmi coerenti con tale strategia. Strumenti e risorse per migliorare la qualita` della vita dei cittadini e per dimostrare che la politica puo` essere utile. Lo ha detto Paolo Petrini, assessore regionale alle Politiche Comunitarie, aprendo i lavori della due giorni di convegno internazionale in corso oggi e domani al Teatro La Fenice di Osimo. Levento e` stato organizzato da Regione Marche e Sviluppo Marche spa (Svim), con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La nostra regione e` stata scelta per misurare il contributo delle istituzioni locali e della cooperazione territoriale al raggiungimento degli obiettivi della strategia di Lisbona e di Goteborg. Levento conclude Also (Archievement of Lisbon and Gothenburg Strategy Objectives), il progettto promosso dallUnione Europea con un budget complessivo di 1,3 milioni di euro che ha visto la Regione come capofila in collaborazione con Svim e che ha coinvolto Francia, Spagna, Gran Bretagna, Belgio, Finlandia, Lituania, Estonia, Olanda, Ungheria e Bulgaria. Partecipano autorita` ed esperti da 14 paesi europei, con esponenti delle istituzioni di Bruxelles oltre che rappresentanti di Ministeri, Regioni, Universita` e Agenzie di Sviluppo. Partecipa agli incontri anche lIniziativa Centro Europea, lorganizzazione internazionale nata a seguito della caduta del muro di Berlino per favorire levoluzione democratica ed economica dei paesi dellex blocco sovietico. Tra i relatori, moderati dalla caporedattrice della redazione del Sole 24 Ore di Bruxelles Adriana Cerretelli, leuroparlamentare Luciana Sbarbati, componente della Commissione europea Affari Interni, Jan Host Schmidt, direttore per lUE dellUnita` per le riforme strutturali, Michele Pasca Raymondo, vicedirettore generale della Commissione europea e direttore generale Politica regionale, Peter Mehlbye, direttore dellOsservatorio europeo per la pianificazione territoriale, Antonella Crescenzi, dirigente al Dipartimento delle Politiche comunitarie, Presidenza del Consiglio dei Ministri e Roberto Tontini, amministratore unico Sviluppo Marche spa. Il modello di Europa che scaturisce dalla strategia di Lisbona Goteborg e` un modello moderno, inclusivo e competitivo che si regge sulle infrastrutture del sapere. Oggi che, come sottolineato dal presidente Prodi, la competizione si fa tra continenti, diventa sempre piu` importante il rilancio del processo unitario dopo la battuta darresto legata alla costituzione europea ha detto leuroparlamentare Sbarbati intervenendo al dibattito. Nel pomeriggio le conclusioni dellassessore regionale alle Infrastrutture Loredana Pistelli. Nel concludere questa prima giornata di lavori ha dichiarato Pistelli - credo sia importante evidenziare i risultati positivi che i cittadini stanno raggiungendo grazie allUnione Europea e al modello sociale partecipativo che essa promuove. A Lisbona nel 2000 prima e a Goteborg nel 2005 poi i partner europei si sono dati obiettivi ambiziosi, raggiungibili tramite una precisa strategia dazione. Affinche` quegli obiettivi vengano pienamente raggiunti occorre pero` superare alcune carenze, quale ad esempio la non sufficiente attivazione degli enti pubblici. Per recuperare terreno occorre un maggior coinvolgimento dei territori e una maggiore conoscenza delle opportunita` offerte dalla strategia di Lisbona, a cominciare dalle direttive sui servizi finanziari, sulle piccole e medie imprese e sulla ricerca. Su questultimo fronte e` stato anche deciso di aumentare del 75% la spesa per la ricerca da qui al 2013. Questo comporta un impulso ai partenariati pubblico privati, che coinvolgano le piccole e medie imprese per incrementare investimenti e competitivita`. Cio` senza pero` dimenticare laltro grande obiettivo posto da Lisbona: quello delloccupazione stabile e di qualita`. Oggi in Europa aumentano anziani e giovani, soprattutto a questi occorre dare risposta in termini di buona occupazione.(f.b.)