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03/07/2007

EMERGENZA IDRICA: APERTO UN TAVOLO TRA REGIONE E ASSOCIAZIONI AGRICOLTORI

La Regione Marche e gli agricoltori marchigiani varano una sorta di Codice di buone pratiche agricole per risparmiare acqua. Dopo la dichiarazione del Governo nazionale, lo scorso 4 maggio, dello stato di emergenza idrica per il centro-nord Italia, lassessore regionale allAgricoltura, Paolo Petrini, e le associazioni di categoria hanno aperto un tavolo di lavoro e dalla prima riunione e` emersa la necessita` condivisa di incentivare pratiche irrigue alternative che assicurino una maggiore efficienza e una riduzione dei consumi. Stando ai dati dellAgrometeo Assam, in media, negli ultimi 40 anni, si e` avuto un ammontare annuo di precipitazione intorno a 581 mm. Gli ultimi dati parlano di precipitazioni annue pari 200 mm, ovvero circa il 40% in meno, il che denota una situazione di penuria dacqua. Le associazioni degli agricoltori hanno accolto positivamente linput lanciato dallassessore Petrini. Per raggiungere lobiettivo del risparmio idrico a livello degli impianti irrigui aziendali ha dichiarato Petrini - e` infatti necessario sostenere la riconversione dei sistemi tenendo conto dei metodi di irrigazione piu` efficienti, incentivando la diffusione di metodi di microirrigazione, caratterizzati da elevata efficienza e quindi in grado di determinare un risparmio idrico ed energetico e, conseguentemente, una riduzione dei costi a livello aziendale. E` necessario ha continuato Petrini - prevedere investimenti infrastrutturali nel settore irriguo, finalizzati al raggiungimento dellobiettivo di migliorare e razionalizzare la gestione e luso della risorsa acqua. I risultati di alcuni studi che sono in corso confermano che tali investimenti dovrebbero riguardare gli impianti di captazione e distribuzione pubblici, la trasformazione delle reti obsolete, il completamento degli impianti esistenti e la realizzazione di piccoli invasi collinari. A questi interventi si deve affiancare unopera di sensibilizzazione verso gli agricoltori e verso il cittadino in quanto tale; una campagna di sensibilizzazione, quindi, che promuova tecniche agronomiche capaci di ottimizzare e conservare lacqua nel sistema agricolo. Lo scopo e` preservare lacqua marchigiana, che serve a produrre prodotti marchigiani che finiscono sulla tavola dei marchigiani. Una gestione razionalizzata delle acque ha concluso Petrini - non puo` prescindere da unattenta politica di programmazione che miri a una gestione dinamica della risorsa. Questo significa andare verso un sistema integrato di gestione delle acque ed evitare leccessiva polverizzazione nella gestione della risorsa. A questo punto, appare necessario un coordinamento a livello regionale della programmazione e gestione delle acque, il cui utilizzo e consumo interessa non solo lagricoltura ma anche le altre realta` produttive e la comunita` nel suo complesso.