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07/05/2007

EMERGENZA IDRICA, UN DOSSIER SULLA SITUAZIONE DELLE MARCHE

La Giunta regionale, su proposta del presidente Gian Mario Spacca, ha deciso di avviare uno studio sulla situazione idrica regionale, per censire la disponibilita` delle risorse e programmare gli interventi necessari a scongiurare una crisi nelle Marche. Il gruppo di lavoro sara` coordinato dallassessore al Territorio, Gianluca Carrabs, e dal dirigente del dipartimento della Protezione civile della Marche, Roberto Oreficini. Entro ottobre la task force dovra` presentare le proprie conclusioni alla Regione, per consentire allesecutivo di sviluppare unorganica politica di gestione e utilizzo delle acque. La decisione e` stata assunta dalla Giunta regionale, nel corso dellodierna seduta, dopo la relazione svolta da Oreficini sulle conclusioni della riunione tecnica dello scorso 2 maggio, svoltasi in Regione. Riunione alla quale hanno partecipato enti e strutture interessate alla gestione delle acque e convocata su richiesta del presidente Gian Mario Spacca. Oreficini ha anche anticipato alla Giunta regionale che, sulla base delle informazioni assunte a Roma (i documenti non sono stati ancora resi pubblici), le Marche dovrebbero essere ricomprese nelle regioni del Centro Nord interessate dalla dichiarazione della stato di emergenza idrica disposta dal Consiglio dei ministri venerdi` scorso. I partecipanti alla riunione tecnica del 2 maggio hanno suggerito alcuni interventi per risparmiare lacqua e scongiurare una crisi nelle Marche. Le indicazioni abbracciano un arco temporale riferito al medio e al lungo termine, insieme alla costituzione di una cabina di regia regionale. Gli interventi suggeriti riguardano azioni di sensibilizzazione della popolazione e delle istituzioni per contenere gli sprechi, sia idrici che energetici, e per programmare un piano di tutela delle acque e di potenziamento degli acquedotti. Il gruppo regionale ritiene che la sensibilizzazione della comunita` marchigiana possa avvenire, uniformemente sul territorio, anche attraverso i Centri di educazione ambientale e la rete della Promozione della salute, gia` esistenti e operativi in gran parte della regione. Inoltre, la creazione di sistemi di accumulo locali, di piccole dimensioni, potrebbe facilitare la gestione idrica nel settore agricolo, che consuma, da solo, il 60 per cento dellacqua disponibile.