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27/03/2007

CONVEGNO UPI SU LAVORO E FORMAZIONE. ASCOLI: DISOCCUPAZIONE PIU’ BASSA DELL'ULTIMO DECENNIO, MA SQUILIBRIO TERRITORIALE

Gli scenari mutano rapidamente e occorre un cambio di passo, una spinta verso uno sviluppo che sia realmente competitivo. Le Marche si trovano di fronte tre grandi questioni: accrescere la modernizzazione e linternazionalizzazione, uno sviluppo territoriale non omogeneo, un elevato indice di disoccupazione femminile. Questa la premessa della relazione tenuta dallassessore regionale allIstruzione, Formazione e Lavoro Ugo Ascoli, nel corso del convegno sul ruolo delle Marche nella competizione europea e internazionale- Lavoro, Formazione, Istruzione e Universita`, organizzato dallUnione regionale delle Province italiane presso il Rettorato dellUniversita` Politecnica delle Marche e introdotto dal presidente dellUPI Marche, Palmiro Ucchielli. Sono intervenuti, Enzo Giancarli, presidente della Provincia di Ancona, Marco Pacetti, rettore dellUniversita` Politecnica delle Marche, Emilio Mandozzi assessore al lavoro della Provincia di Ancona, Alberto Drudi (CCIA Pesaro) e Tonino Pencarelli dellUniversita` di Urbino, Massimiliano Franceschetti, ricercatore ISFOL. . Ugo Ascoli, dopo aver ricordato la prematura scomparsa dellassessore provinciale al Lavoro, Claudio Venanzi - di cui ha sottolineato la gentilezza, limpegno, la disponibilita` costante- ha svolto una panoramica sullattuale fase di sviluppo della nostra regione: dopo una crisi del manifatturiero che sembra superata, abbiamo una domanda di lavoro verso qualifiche medio-basse che e` quasi interamente soddisfatta dai lavoratori immigrati e una domanda di lavoro di qualifiche medio-alte, cioe` di elevate professionalita`, che nella nostra regione stenta a trovare risposte sul mercato. Altro punto nodale i servizi che Ascoli ha definito il 2 motore di sviluppo dopo il sistema imprenditoriale: Vi e` lesigenza ha detto- di imprimere una svolta e di creare un circuito virtuoso tra turismo-cultura-ambiente-ruralita`. Un intervento complesso che ha bisogno di risorse umane con un alta formazione. Lo squilibrio territoriale e` confermato dagli ultimi dati ISTAT che evidenziano come la regione marci a due velocita`. Da un parte, uno dei piu` bassi tassi di disoccupazione in Italia, il piu` basso dellultimo decennio: 4,5% ( sotto la Toscana che segna 4,8 e lUmbria con il 5, 1, sopra lEmilia Romagna che ha il 3,8%), dallaltra una disomogeneita` tra Province: mentre Pesaro, Ancona e Macerata viaggiano rispettivamente tra il 3,7 e il 4,0 %, Ascoli Piceno registra un tasso di disoccupazione del 6,5, con una disoccupazione femminile del 10,7 quasi il doppio che nelle altre Province e addirittura aumentato rispetto al dato del 2004 (7,9%.) Quindi ha evidenziato Ascoli- vanno fatte scelte di policy adeguate, ponendosi delle sfide con le risorse a disposizione per affrontare unarmonizzazione tra domanda e offerta, per aumentare lintegrazione scolastica e lalfabetizzazione degli immigrati- vera risorsa cruciale per lequilibrio economico dei prossimi anni- per mirare alla creazione di alte professionalita`, attraverso il collegamento con lalta formazione IFTS, con i poli formativi tecnologici e innovativi e con la formazione continua dei lavoratori. A tale proposito Ascoli ha ricordato le notevoli risorse disponibili con i Fondi Interprofessionali (organismi a carattere associativo promossi attraverso specifici Accordi Interconfederali stipulati tra le organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori) che possono essere lo strumento piu` idoneo per una qualificazione professionale. Quindi lassessore ha sottolineato la necessita` di potenziare gli istituti di cultura scientifica e orientarvi i giovani, di sviluppare leducazione delle lingue straniere. Infine, sul fronte dellalta istruzione, Ascoli ha annunciato,trovando laccordo del Rettore Pacetti, che la Regione ridurra` il numero di finanziamenti ai Master Universitari se non daranno garanzie di utilita` ed efficacia per il mercato del lavoro, perche` talvolta servono solo a favorire le proiezioni personali del docente o ad accumulare risorse per piccoli gruppi universitari. Riguardo alle delocalizzazione degli Atenei in piccoli centri urbani, Ascoli ha sostenuto che istituire corsi in tre aule, non e` fare lUniversita` che significa invece atmosfera culturale, scambio di pensieri, valorizzazione dei saperi, stimolo alla conoscenza. (ade)