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23/03/2007

SARA’ A FANO IL PRIMO CENTRO DI RACCOLTA DEL CORDONE OMBELICALE

Il sangue del cordone ombelicale e` ricco di cellule staminali: vere e proprie salvavita per combattere malattie del sangue molto gravi. Su questi principi si basa la convenzione tra Regione Marche e lAzienda unita` sanitaria locale di Pescara, per la lavorazione e conservazione del sangue di cordone ombelicale nei reparti di ostetricia della nostra regione, presentata in conferenza stampa dagli assessori regionali Almerino Mezzolani e Loredana Pistelli. Presenti, tra gli altri, Carmine Ruta, direttore del servizio Salute, Roberto Maluccelli, direttore dellAsur, Mario Piani, direttore del dipartimento regionale di Medicina trasfusionale dellAzienda ospedali riuniti di Ancona, Giuliano Fuligni, dirigente della Zona territoriale 3 di Fano e Rossella Chesi, presidente regionale dellAdisco (associazione donatrici italiane sangue del cordone ombelicale). E ormai nota limportanza della cellula staminale perche` capace di ricostruire i tessuti cellulari. Questa pero`, per essere utilizzata, deve essere compatibile dal soggetto che la riceve. La raccolta e la conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale e` fondamentale sia perche` permette di avere del materiale biologico compatibile da utilizzare per le cure gia` sperimentate, ma principalmente perche` tale materiale potrebbe essere utilizzato per le cure di nuove patologie ad alto impatto sociale quali le malattie neurodegenerative, la distrofia muscolare, la riparazione dellinfarto del miocardio, ecc. Da questi presupposti e` emersa la necessita` di non incenerire il cordone ombelicale in sala parto, ma creare un patrimonio di cellule staminali con la creazione di banche collegate in rete, in grado di trovare compatibilita` tra donatore e recettore e che possano essere utilizzate da chiunque ne abbia bisogno. Laccordo tra Regione Marche e Azienda unita` sanitaria locale di Pescara, banca importante per le tante varieta` di cellule che ha conservate, e` stato agevolato anche dal fatto che le due regioni distano poco. In particolare la convenzione stabilisce che la struttura sanitaria abruzzese mettera` a disposizione i propri professionisti per formare lequipe di Fano e nellattesa di creare una banca anche nelle Marche, sara` quella di Pescara a dover conservare in appositi contenitori separati, i cordoni ombelicali. In futuro si cerchera` di coprire tutto il territorio marchigiano e creare altri centri nei 12 reparti di ostetricia che hanno a fianco una struttura trasfusionale, garante dellanalisi e della conservazione delle cellule. Il cordone sara` disponibile alla banca dopo sei mesi o un anno, periodo necessario per escludere che allinterno ci sia un vettore di malattie infettive e tempo utile per il pediatra per visitare il neonato e capire che e` sano. Questo eccellente progetto ha sottolineato Mezzolani - e` un elemento di prestigio per la sanita` marchigiana e in linea con il nuovo Piano sanitario regionale perche` parte dai bisogni della nostra comunita` e dallanalisi di questi calibreremo le risposte. E la testimonianza che gli amministratori accorti non debbono perdere di vista le innovazioni e le nuove frontiere della medicina moderna. Lesigenza e` quella di investire sulla medicina molecolare con il chiaro obiettivo di garantire la salute dei cittadini attraverso la prevenzione e combattendo le malattie con terapie specifiche e personalizzate. La convenzione ha detto la Pistelli - e` un passo importante perche` a Fano nascera` il primo centro di raccolta di cordone ombelicale. Siamo convinti che nei tempi brevi creremo altri centri su tutte le Marche, al fine di dare a tutte le donne la possibilita` di avere altri riferimenti territoriali per depositare il proprio cordone ombelicale ed evitare cosi` lo spostamento delle donatrici.(a.f.)