Text/HTML

Call us now
+123 456 7890
16/03/2007

TERZO MEETING NAZIONALE DELLE SCUOLE DI PACE- GIORNATA DI APERTURA

I colori dellarcobaleno, i caratteri cubitali della parola pace, alberi dulivo, il ritmo di Manu Chau, il Teatro delle Muse troppo piccolo per accogliere i quasi duemila studenti chiamati a raccolta da tutta Italia, da Cuneo a Crotone: il terzo Meeting nazionale delle scuole di pace e` entrato oggi nel vivo della prima giornata di lavori allinsegna di una grande richiesta rivolta al mondo intero, Facciamo pace a scuola. Il Meeting si e` aperto con un minuto di silenzio per ricordare i 115 milioni di ragazzi nel mondo che non hanno il privilegio di andare a scuola. Al Meeting, promosso dal Ministero della Pubblica Istruzione, Tavola della Pace, Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, Regione Marche, Provincia di Ancona, Comune di Ancona, Ufficio Scolastico Regionale-Marche, ce` stata uninaspettata adesione ds tutta Italia e in particolare dalle scuole marchigiane di cui l80 per cento si e` impegnato con o 350 progetti di educazione alla pace. Pieno accoglimento anche del ministro allIstruzione Giuseppe Fioroni che domani sara` presente per firmare un documento gia` battezzato la 'Carta di Ancona' . E proprio Ancona, antica Porta dOriente, e` divenuta sede per lanciare un appello per il rilascio del reporter di Repubblica, Daniele Mastrogiacomo, da parte di tutti i presenti e del presidente dellUCOII, Dachan Nour che in collegamento con la tv araba Al Jazeera ha lanciato la richiesta del mondo islamico per liberare Mastrogiacomo. Sul palco, a semicerchio i rappresentanti degli studenti e veri banchi di scuola sui quali si sono seduti lassessore regionale allIstruzione e Lavoro, Ugo Ascoli, il presidente del Consiglio regionale Raffaele Bucciarelli che ha letto un messaggio di Rigoberta Menchu, Nobel per la pace nel 92, il vicepresidente della Provincia Giancarlo Sagramola, il sindaco di Ancona, Fabio Sturani, il coordinatore nazionale della Tavola della pace, Flavio Lotti e Don Luigi Ciotti, presidente di Libera. Siamo qui per riaffermare limportanza delleducazione alla pace nelle scuole sono state le parole di benvenuto dellassessore Ascoli che ha aggiunto: La cultura della pace non si assume in modo spontaneo, e` cultura di comportamento, di apertura al dialogo, alla comprensione, allaccordo. Siamo qui non solo per comprendere cio` che accade nel mondo ma anche per riuscire ad essere diversi, a crescere in questa bella esperienza. Le nostre scuole hanno dimostrato con i loro progetti una capacita` straordinaria di impegno che viene riconosciuto anche dal ministro Fioroni che ha scelto questa sede per il protocollo che sara` firmato domani. Siamo un modello di educazione, capace di dire si` alla pace e no alla guerra, alla violenza, agli abusi, al bullismo e ad ogni atto di discriminazione verso gli altri. Vogliamo rappresentare oggi un passo in avanti verso la fine dei conflitti e della violenza. Introdotte da alcuni filmati realizzati dagli studenti che invocano con ritmo martellante la fine della guerra, sono state ascoltate in sala su cui e` sceso grande silenzio- le voci in diretta di due inviati della Rai, Enzo Nucci in collegamento da Nairobi e Ferdinando Pellegrini da Kabul che hanno espresso gratitudine e plauso ai giovani in raccolta per ideali di pace e solidarieta`. Significativo e toccante lintervento di un bambino: vogliamo un Italiano di pace, una Matematica di pace, una Geografia di pace, una Storia di pace. Le linee guida per leducazione alla pace e ai diritti umani, sono state illustrate dal coordinatore nazionale della Tavola della pace, Flavio Lotti che ha espresso chiaramente: abbiamo bisogno di pace. La pace non ci e` data in natura. ha detto Lotti - Ma non e` un ideale impossibile da raggiungere. Deve essere costruita ed e` una conquista. Per questo e` necessario educare ogni bambino ed ogni bambina ad essere artigiano della pace. Oggi, quando centinaia di milioni di persone nascono e muoiono senza conoscerla, e` piu` urgente che mai. La pace e` un ordine , una condizione politica, uno stato danimo, un sentimento collettivo. La scuola deve essere luogo di pace, dove si studia e si cresce in pace. E cio` si traduce nello stare bene a scuola. Educare alla pace ha aggiunto Lotti - significa educazione ai diritti umani, alla cittadinanza, al dialogo, alla democrazia, alla legalita`,alla non violenza, alla pari opportunita`, alla solidarieta`, alla giustizia, alla cooperazione internazionale, al rispetto dellambiente. Occorre che da episodica lattivita` di educazione alla pace diventi sistematica, inserendola nel Piano dellOfferta Formativa (POF), attraverso un percorso che faciliti la partecipazione di tutti gli studenti e delle famiglie. Quindi ha concluso Lotti nel silenzio dei media su questi temi, lappello e` anche questo: meno veline e meno gossip, piu` attenzione ai costruttori di pace. Don Luigi Ciotti ha rimarcato il significato di pace come giustizia. Non basta essere buoni, occorre essere giusti. La pace ha bisogno di giustizia sociale, se non si migliorano le condizioni di vita di milioni di persone nel mondo non ci puo` essere pace, anzi cresceranno i traffici illeciti di armi e droga, la schiavitu` e lo sfruttamento. Don Ciotti ha ricordato anche le vittime delle Mafie e tra queste i giornalisti Peppino Fava e Giancarlo Siani. Bisogna vedere e non solo guardare, conoscere per capire e per cambiare. Ma pace ha concluso-significa anche prendersi la responsabilita` di costruirla. I giovani oggi qui riuniti ce ne danno un esempio e la insegnano agli adulti. (se.pa- ade)