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16/03/2007

APPELLO DALLE SCUOLE DI PACE: “LIBERATE MASTROGIACOMO”- DA ANCONA, IL GRIDO DI DUEMILA RAGAZZI : "TI ASPETTIAMO"

Da Ancona, nella prima giornata del III Meeting nazionale delle Scuole di Pace, duemila ragazzi provenienti da tutta Italia hanno gridato: MASTROGIACOMO LIBERO. TI ASPETTIAMO Noi giovani vogliamo libero questo testimone di pace. Ed il Meeting nazionale e` stato dedicato proprio al giornalista di Repubblica tenuto in ostaggio da un gruppo di guerriglieri talebani. Sulla piazza del Teatro delle Muse, gli studenti italiani che si definiscono Ultras della Pace hanno esposto striscioni e cartelli dove le O di Mastrogiacomo erano il simbolo della pace. Con loro anche il presidente dellUnione delle Comunita` Islamiche Italiane (UCOII ) Dachan Nour che ha ripetuto anche questa mattina sulla tv araba Al Jazeera- presente al Meeting con uno suo reporter- un appello in arabo perche` i sequestratori che tengono prigioniero Mastrogiacomo si rendano conto che la funzione di questi giornalisti e` irrinunciabile. E Mastrogiacomo e` un uomo coraggioso, che ha speso molti anni della sua vita per raccontare quello che succede in Afghanistan. Liberatelo senza condizioni. I ragazzi avevano ascoltato, nel corso della mattinata in diretta telefonica da Kabul linviato della Rai, Ferdinando Pellegrini che ha pervaso di tristezza la gremitissima sala quando ha informato sulla morte dellautista di Mastrogiacomo e di un`offensiva NATO in atto mentre le trattative sono in corso. Un fatto che certamente non aiuta le condizioni per un lavoro di mediazione in cui stringono i tempi. Allappello dei ragazzi si sono naturalmente uniti Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della Pace, lassessore regionale allIstruzione, Ugo Ascoli, il presidente del Consiglio regionale delle Marche, Raffaele Bucciarelli e don Luigi Ciotti che ha sottolineato che per costruire davvero la pace abbiamo bisogno di questi uomini liberi. Non e` possibile che la NATO non riesca a trovare altre modalita` per liberare un ostaggio che rispondere alla violenza con la violenza. (ade).