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14/03/2007

PRESENTATO IL RAPPORTO BIENNALE DELL’ASSOCIAZIONE ANTIGONE SUGLI ISTITUTI DI PENA ITALIANI

Un rapporto che fotografa la realta` delle 208 carceri italiane prima e dopo lapplicazione della legge sullindulto; il quarto di quelli elaborati a cadenza biennale dallassociazione Antigone, nata negli anni 80 sulla scia dellomonima rivista, che opera per i diritti e le garanzie nel sistema penale e a cui aderiscono studiosi, magistrati, operatori penitenziari, parlamentari, insegnanti, cittadini che si interessano di giustizia penale. A presentarlo questa mattina nella sede della Regione Marche erano presenti lassessore regionale ai Servizi Sociali, Marco Amagliani, e il presidente nazionale dellassociazione Antigone. I dati a disposizione ha detto Amagliani dimostrano che attualmente le Marche si trovano in una situazione non particolarmente difficile, eccetto per Ancona dove esiste un minimo di sovraffollamento. Su base nazionale ha illustrato Gonnella da uneccedenza di 18 mila persone rispetto ai posti letto disponibili nei penitenziari prima dellindulto, si e` passati ai circa 40 mila detenuti attuali (20 mila in meno rispetto ai 60 mila precedenti). Fermo restando che lindulto e` un provvedimento straordinario, cio` significa che se non si attiveranno presto azioni concrete, nel giro di poco tempo si ritornera` a una situazione di sovraffollamento. Quanto alla realta` delle carceri italiane, tutte visitate e presenti nel rapporto ha continuato Gonnella e` emersa una situazione a macchia di leopardo. Cosi` anche nelle Marche, dove non esiste un cosiddetto `modello di detenzione marchigiano. Stiamo pero` vivendo un momento storico caratterizzato da unattenzione maggiore verso la situazione e i problemi carcerari. Questa potrebbe essere loccasione per chiamare in causa le Regioni, che hanno competenze non piu` sussidiarie, ad impegnarsi di piu` in tal senso, attraverso la predisposizione di leggi quadro. Questo - ha ribadito lassessore Amagliani e` proprio limpegno della Regione Marche. Si e` costituito ed insediato nel febbraio scorso un tavolo di lavoro tra Regione, Ministero della Giustizia, Province, Ambiti Territoriali sociali, Ministero dellIstruzione, Cooperazione sociale e volontariato, finalizzato alla stesura di una proposta di legge regionale sul sistema regionale integrato dei servizi per lesecuzione penale che sara` presentata entro il prossimo mese di aprile. La pdl sancira` i principi e definira` i livelli di governo del sistema con le relative responsabilita` e trattera` delle caratteristiche del sistema integrato, dei ruoli istituzionali e del terzo settore, degli organismi di coordinamento, della tutela dei diritti (alla salute, allistruzione, alla formazione e al lavoro, difensore civico), delle attivita` trattamentali, delle politiche dinclusione sociale, dellesecuzione penale esterna, della giustizia riparativa e la mediazione penale, della giustizia minorile. Negli anni ha proseguito Amagliani - la Regione Marche ha destinato unattenzione crescente ai problemi di questa parte della societa`. Sono stati stipulati protocolli dintesa con lAsur per la tutela della salute dei detenuti tossicodipendenti e alcoldipendenti e con il Ministero della Giustizia per il recupero dei detenuti e il loro reinserimento sociale. Inoltre, e` stato istituito il Garante per linfanzia e ladolescenza e lUfficio per la mediazione penale minorile, e` stato incentivato il contributo economico ai Comuni che sostengono le spese per laccoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Negli ultimi sette anni, attraverso il Servizio Politiche sociali, la Regione ha destinato una quota sempre maggiore di risorse economiche agli Ambiti territoriali sociali dove sono ubicati gli istituti penitenziari passando da oltre 21mila euro del 2000 ai 170 mila euro del 2006, proponendo per il 2007, come ha affermato Amagliani, la cifra di 200 mila euro. Infine, tra i progetti finanziati e realizzati di recente, si ricordano, ad Ancona, lattivazione e il potenziamento di una casa alloggio per familiari in visita di detenuti, la realizzazione di un laboratorio teatrale e la creazione del Comitato carcere-territorio; ad Ascoli Piceno e a Camerino, listituzione di una figura di mediatore linguistico e culturale per detenuti stranieri; a Fermo, lattivazione di un programma di reinserimento sociale e lavorativo del detenuto ed ex detenuto, anche attraverso un apposito sportello informativo; a Fossombrone, la sperimentazione di un protocollo di lavoro motorio, in collaborazione con lUniversita` di Urbino; a Pesaro, la sperimentazione di un laboratorio teatrale, lattivazione di uno sportello informativo per detenuti stranieri e il supporto a uno storico centro di accoglienza per detenuti ammessi a misure alternative ed ex detenuti, Casa Paci, punta di diamante, come la definisce lassessore Amagliani, del lavoro sociale in ambito penitenziario. (s.g.)