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25/01/2007

III CONFERENZA REGIONALE SULLA SICUREZZA, L'INTERVENTO DI AGOSTINI

(SENIGALLIA) - Il tessuto civile della regione e` forte, solido, ma non impermeabile a quanto gli succede attorno. Anche se il numero di delitti si e` sostanzialmente stabilizzato nellultimo anno e ci sono anticorpi naturali che proteggono il tessuto sociale, i valori positivi da soli non bastano a combattere alcuni fenomeni. Il senso di insicurezza nelle famiglie, pur molto inferiore alla media italiana, e` salito nellultimo anno al 22,4% rispetto al 13,9% nel 2005. Le Marche, sono una regione, comunque, al plurale anche nello stato della sicurezza: le aree costiere, rispetto a quelle medio collinari, presentano criticita` diverse. Questo, in sintesi, il quadro tracciato dal vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla Polizia Locale e alle Politiche Integrate di Sicurezza, Luciano Agostini, introducendo i lavori della Terza Conferenza regionale sulla sicurezza che si e` aperta questa mattina a Senigallia. Foltissima la partecipazione di amministratori, magistrati, sindaci, operatori di polizia e cittadini, ospitati nel salone della recuperata Rotonda a Mare. Agostini e` intervenuto con una approfondita relazione, dopo il benvenuto del sindaco di Senigallia, Luana Angeloni, i saluti del presidente dellUPI, Palmiro Ucchielli, del rappresentante dellANCI Marche, Piero Celani, sindaco di Ascoli Picen,o e David Favia, vicepresidente del Consiglio regionale. Gia` dal 2001 ha proseguito Agostini in occasione della prima Conferenza, siamo voluti uscire dal luogo comune dellisola felice per analizzare criticita` e ragionare insieme ai territori in termini di sistema integrato, partendo dallassioma che la sicurezza e` un bene primario, un diritto fondamentale di cittadinanza. Il vicepresidente ha ricordato il rapporto del Censis, che nellaffrontare il tema sicurezza e cittadinanza ha diviso il Paese in tre aree: il Centro Nord con una criminalita` riconducibile al vandalismo, ai quartieri ghetto, alle baby gang; il Sud con una criminalita` tradizionale e le aree provinciali che sono marginalmente colpite. Le Marche potrebbero stare in questa terza area, con una criminalita` medio-bassa, sia in termini assoluti, che in percentuale nelle classifiche degli ultimi 8-10 anni. Agostini ha quindi evidenziato come gli aspetti legati al benessere diffuso - che diventa attrattiva per le attivita` illecite - la forte spinta immigratoria (in forte crescita negli ultimi anni, pari al 406%, rispetto alle media italiana del 262%) - che impone un confronto culturale continuo, ma anche attenzione alla legalita` - hanno portato a tracciare alcune coordinate da parte della Regione. In primo luogo agire a livello territoriale e locale per consolidare un diffuso sistema delle sicurezze (urbana, ambientale, sociale, stradale, alimentare, sul lavoro), valorizzando il ruolo delle citta` e dei sindaci, riconoscendone la centralita` nel sistema delle politiche integrate di sicurezza. Inoltre, leducazione alla legalita` per far crescere la sensibilita` e una cultura delle sicurezze nei cittadini e, infine la collaborazione interistituzionale tra governo regionale e locale, tra governo regionale e centrale. Agostini ha anche sottolineato le azioni della Regione relative alla legge regionale n. 11 del 2002, che prevede, tra laltro, il sostegno agli enti locali: nel 2005 -2006 sono stati stanziati 450 mila euro per 22 progetti, attivando una mole di interventi pari a un 1 milione di euro. Ma la Regione interviene anche con specifiche e innovative politiche nelle diverse sicurezze: le Marche sono lunica regione italiana ad aderire al progetto europeo Safetynet che si propone di ridurre, entro il 2010, il 50% della mortalita` stradale e un progetto sperimentale, previsto in uno specifico protocollo di Intesa che sara` firmato tra Regione e ministero dellInterno, sulla rilevazione del degrado e disordine urbano e che godra`, dalla Finanziaria, di unassegnazione di 600 mila euro. (ade)