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11/01/2007

SANITA’, AL VIA L’ORGANIZZAZIONE DI AMBULATORI DI MEDICINA GENERALE PER IMMIGRATI NON IN POSSESSO DI PERMESSO DI SOGGIORNO

Presso i presidi Distrettuali delle Zone Territoriali della Asur Marche saranno consolidati e potenziati gli ambulatori di medicina generale per immigrati non in possesso di permesso di soggiorno, rifugiati e richiedenti asilo in particolare condizione senza fissa dimora. E quanto deliberato dalla Giunta regionale in considerazione della necessita` di ridurre le disuguaglianze nella salute generate da impedimenti allintegrazione nella comunita` locale, da poverta` o deprivazione sociale e culturale. I dati, infatti, mostrano un aumento, tra la popolazione immigrata, delle malattie legate a condizioni e stili di vita malsani come t.b.c., Aids, alcolismo, disagio psichico, ricorso tardivo ai controlli durante la gravidanza, al pediatra e alle vaccinazioni. In attuazione, politiche mirate a offrire interventi di prevenzione e promozione della salute e abbattere le barriere burocratiche e culturali per laccesso a cure tempestive e appropriate. Nellorganizzazione sono previste una serie di attivita` che vanno dallapertura di punti salute per immigrati non in possesso di permesso di soggiorno nei distretti sanitari ad accesso diretto - facilmente raggiungibili e visibili - allindividuazione allinterno di ciascuna Zona territoriale di personale esperto e motivato a espletare lassistenza sanitaria di medicina generale presso tali punti salute. Previste inoltre azioni quali: liscrizione degli stranieri utilizzando gli stessi files dei cittadini residenti; la realizzazione di percorsi facilitati; la promozione e lofferta attiva del servizio; il collegamento in rete con altri servizi distrettuali, in particolare con i Dipartimenti di prevenzione per le vaccinazioni ai bambini, con pediatri di base, consultori, servizi sociali dei comuni e degli ambiti; listituzione di un gruppo di lavoro regionale permanente per implementare i percorsi e azioni di miglioramento di fruizione al servizio. Raccomandata, infine, la partecipazione delle Zone territoriali ad accordi di programma con i Comuni e gli ambiti territoriali per limpiego di servizi di mediazione interculturale in modo tale da rimuovere gli ostacoli linguistico culturali tra operatori italiani e pazienti stranieri, favorire le informazioni sui servizi agli stranieri e facilitare il lavoro degli operatori nellerogazione dellassistenza.