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05/12/2006

REGIONE-PROVINCE, UNA PIU’ FORTE INTESA PER IL GOVERNO DELLE MARCHE - Spacca: “definizione di ruoli e funzioni in omaggio all’efficienza e trasparenza dell’azione amministrativa”. Ucchielli: “vogliamo raccogliere le istanze del territorio per assicura

Definito il Protocollo dIntesa tra la Regione e UPI (Unione delle Province), per lindividuazione di iniziative concordate su temi e questioni di comune interesse. Con questa iniziativa sottolinea il presidente Gian Mario Spacca si intende fare chiarezza in termini di funzioni e competenze, per un percorso condiviso e un maggior raccordo con un Ente a cui la normativa assegna un ruolo di protagonismo nella programmazione su area vasta. Spacca sottolinea che il Protocollo e` anche un contributo nel dibattito piu` complessivo sul Titolo V della Costituzione, che purtroppo ha spesso comportato difficolta` interpretative e anche sovrapposizioni inutili, insomma, conclude, un omaggio alla semplificazione e alla trasparenza amministrativa. Un Documento che consente alle Province ha detto il Presidente dellUPI Palmiro Ucchielli di fare un sostanziale passo in avanti rispetto alla normale dialettica istituzionale. Ci permette di recepire gli input regionali, che vengono dalla programmazione piu` generale, e tradurla sul territorio, ascoltando le sue voci, siano esse istituzionali che socio-produttive, per calibrare meglio la progettualita`, trasformandola in azioni dirette a vantaggio delle nostre realta` territoriali. Liniziativa e` ispirata dalla necessita` di un maggior raccordo tra Regione e Province, nel rispetto dalla normativa, per codificare compiti e ruoli dei due Enti, assegnando alla Provincia, che e`, dopo il Comune il livello piu` prossimo ai cittadini, le funzioni di gestione, amministrazione diretta e programmatorie. Punto di riferimento e` il Titolo V della Costituzione e la normativa regionale che assegna alle Province competenze in vari settori, tra cui: agricoltura, turismo, difesa del suolo, ambiente, urbanistica, trasporti, formazione, politiche del lavoro. Competenze che vanno svolte dice il documento in coordinamento con gli Enti Locali e i soggetti operanti a livello subprovinciale, in modo che la programmazione di area vasta sia il frutto di una concertazione con tutti i soggetti istituzionali e le espressioni del mondo sociale e produttivo, perche` le strategie siano fortemente legate alle diverse realta` territoriali. Nella sostanza, riassumendo il documento: Alla REGIONE spettano le funzioni di programmazione, indirizzo, coordinamento, su scala regionale e interprovinciale; Alle PROVINCE - quali Enti di governo di area vasta che curano gli interessi della propria comunita` e promuovono e coordinano lo sviluppo locale spettano funzioni di programmazione e incentivazione relativamente alle attivita` e iniziative assunte in ambito provinciale, sia sul piano socio-economico, che in quello delle politiche territoriali. Il documento elenca le iniziative oggetto di condivisione: Proposta di legge sulle procedure della programmazione (in sostituzione dellattuale l.r. 46/1992): dovra` definire ruoli e compiti dei principali soggetti istituzionali; Attuazione delle disposizioni sul decentramento delle funzioni in agricoltura (l.r. 24/98) con trasferimento alle Province dei Servizi Agricoltura, gia` operanti in ambito provinciale; Attuazione del Testo Unico del Turismo (l.r. 9/2006) e strutturazione di sistemi turistici unici di ambito provinciale; Disciplina delle funzioni di bonifica, attraverso la redazione di una proposta di legge in materia, orientata a favorire il superamento degli attuali Consorzi di Bonifica; Istituzione di una cabina di regia per lattuazione del Documento regionale relativo al nuovo periodo di programmazione comunitaria 2007-2013; Collegamento tra le competenze delle Province e le funzioni dellASUR a livello di area vasta in materia sanitaria (l.r. 13/2003); Ridefinizione del ruolo delle Province in materia di attivita` produttive (l.r. 20/2003); Valorizzazione delle Conferenze provinciali delle autonomie, sede di riferimento per la concertazione territoriale; Revisione della disciplina degli ATO (ambiti territoriali ottimali), sia per le risorse idriche che per i rifiuti, per attivare uno strumento piu` snello, quello della convenzione, per i necessari raccordi istituzionali; Modifica alla legislazione regionale, per realizzare un decentramento alle Province sulle funzioni in materia di parchi e riserve naturali; Verifica dei criteri di attuazione del cosiddetto Codice Urbani (d.lgs 22.1.2004, n.42), in materia di beni paesaggistici, per valutare le relative funzioni, affinche` sia assicurata la necessaria distinzione tra tutela paesaggistica e competenze urbanistico-edilizie comunali. Il Protocollo e` stato approvato dalla giunta regionale nel corso della seduta odierna. (e.r.)