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04/12/2006

GIORNATA DELLE MARCHE - UNA MOSTRA -LABORATORIO A PALAZZO GRADARI: LE INCISIONI REALIZZATE DALLA SCUOLA DEL LIBRO DI URBINO

Fierezza, lealta`, fertilita` e dolcezza. Caratteri simbolici delle Marche e del loro paesaggio, rappresentati nella figura di una donna-guerriero, con tanto di scudo e lancia, a fianco un cane e in mano un mazzo di spighe; lelmo e` sormontato dal picchio sul cimiero. E anche il soggetto di alcune incisioni originali, appositamente realizzate dagli allievi della Scuola del Libro di Urbino, per rappresentare liconografia storica della nostra regione. Un lavoro, guidato dagli insegnanti Alfredo Bartolomei e Andrea Passanisi, per celebrare la Giornata delle Marche che sara` al centro della mostra-laboratorio dal 9 dicembre a Palazzo Gradari di Pesaro, dove gli allievi realizzeranno la stampa originale di alcune incisioni che celebrano la Giornata. Limmagine allegorica delle Marche e` tratta dal testo di riferimento conservato nella biblioteca della Scuola del Libro: Iconologia di Cesare Ripa Perugino, cavalier di SS Mauritio et Lazaro, datato 1645. Lemblema e` stato interpretato dagli allievi attraverso la tecnica dellincisione, secondo una lettura iconologia legata alla storia antica, ossia allepoca romana , come e` stata tramandata fino a noi. Il testo del Cavalier Ripa, nel linguaggio originale sara` stampato e allegato allincisione originale che sara` distribuita in omaggio ai partecipanti. Lo stesso testo e` stato tradotto in linguaggio attuale e sara` letto e illustrato dagli allievi. Eccolo: Il simbolo delle Marche nelliconografia storica Limmagine e` costituita da una figura femminile dallaspetto guerriero, che si appoggia con la mano destra ad uno scudo e sorregge col corpo una lancia; nella mano sinistra reca un mazzo di spighe di grano; sul capo ha il cimiero, su cui e` un picchio; un cane le sta al fianco. La lettura iconologia di questa immagine, legata alla storia antica, ossia allepoca romana, tramandata poi fino al secolo XIX, e` abbastanza semplice. La bellezza della figura e` da ricondurre allamenita` del paesaggio marchigiano, dolce e suggestivo, attraversato da fiumi e ben definito nella configurazione orografica da vallate parallele digradanti verso il mare Adriatico. Laspetto guerriero ricorda da una parte la fierezza di questo popolo e dallaltra la lealta` dei coraggiosi soldati che da questa terra confluivano nellesercito romano. Il picchio posto sullelmo della figura costituisce la radice dellaggettivo topografico della regione: da picus (picchio) deriva Picenus; e il picchio era uccello sacro a Marte, dio della guerra, e venne adottato a simbolo delle Marche quando era stato condotto come emblema dalle legioni sabine che conquistarono la regione per farla provincia romana. Ager Picenus, quindi, e` il nome completo, dove ager sta per campo fertile, per labbondanza del grano che si produce nelle Marche, simboleggiato dalle spighe riprodotte nellimmagine. Infine il cane, da sempre emblema della fedelta`: il riferimento particolare e` alla lealta` dei soldati marchigiani che seppero sempre mantenersi fedeli e valorosi alleati. (ade)