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21/09/2006

”UN DISABILE PER VOLONTARIO, PERCHE’ NO?”.PRESENTATO UN INNOVATIVO PROGETTO DI INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA. AMAGLIANI : ROVESCIARE IL PUNTO DI VISTA.

Il grande patrimonio di oltre 1400 associazioni di volontariato attive nelle Marche rappresenta una ricchezza insostituibile per affermare il pieno diritto delle persone disabili alle pari opportunita` e allintegrazione sociale. Come? Considerando il disabile come risorsa per il volontariato, unopportunita` di cui giovarsi per migliorare le condizioni di vita, del disabile e della comunita`. Su questo tema innovativo, lassessorato regionale alle Politiche sociali, in collaborazione con lassessorato alla Sanita` e il Centro Servizi Volontariato, ha elaborato uno specifico progetto dal titolo Un disabile per volontario. Perche` no?, presentato nel pomeriggio di oggi in Regione. Con questo progetto per il quale chiediamo il contributo di tutte le esperienze e le competenze- ha spiegato Amagliani puntiamo a cambiare prospettiva culturale : la diversita` come valore e non come limite o ostacolo. Vogliamo promuovere lingresso e la partecipazione alla vita associativa dei disabili, sostenendo una cultura della cittadinanza attiva. Lo vogliamo fare valorizzandone al massimo il ruolo: non piu` unicamente beneficiario di prestazioni, ma erogatore; ruolo non passivo, quindi, ma attivo che sottolinea il senso di utilita` sociale e allontana quello della rassegnazione. Amagliani ha anche evidenziato laderenza di tale progetto alla logica complessiva di riorganizzazione del sistema di protezione sociale regionale che intende favorire un approccio orizzontale e non dallalto nelle politiche e nei programmi. Non a caso ha proseguito- la partecipazione sara` il punto di forza del prossimo Piano sociale, anche come criterio di valutazione dei progetti, in modo che questo concetto non risulti astratto ma sempre piu` tangibile e condiviso. Abbiamo investito sui processi di partecipazione dei cittadini e cercato di sviluppare lelaborazione di idee e strategie territoriali finalizzate al benessere complessivo della popolazione. La funzione partecipativa del soggetto disabile rappresenta un paradigma importante per la costruzione di un sistema di welfare indirizzato universalmente, davvero a tutti. Nel corso del seminario sono intervenuti, tra gli altri, lOn. Luigi Giacco; Paolo Mannucci che ha parlato del volontariato come risorsa nelle politiche sociali della Regione; Enrico Marcolini, presidente del Centro Servizi Volontariato Marche. Stefano Ricci del servizio integrazione socio-sanitaria dellAsur. Il progetto, come ha spiegato Alessandro Fedeli coordinatore regionale Centro Servizi per il volontariato A.V.M. ha come obiettivo la realizzazione di una rete che coinvolgera` molte associazioni, famiglie dei disabili, Enti locali, le Zone territoriali e lASUR e in seguito anche le scuole. La persona con disabilita` dovra` investire risorse personali in termini di iniziativa, giudizio, scelta. Non si individua piu` il disabile per cio` che non e` in grado di fare, ma per cio` che puo` fare efficacemente allinterno di un gruppo organizzato come unAssociazione. La metodologia agevola in particolare lutilizzo delle potenzialita` del disabile, per costruire un percorso di inserimento nellAssociazione. In termini di risultati, ci si attende linserimento allinterno delle Associazioni del territorio di un numero significativo di disabili che in esse potranno esprimere potenzialita`, risorse ed abilita` secondo i principi attivi di mobilitazione e partecipazione. (ade)