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12/09/2006

MISSIONE REGIONALE DI COOPERAZIONE IN BOSNIA DAL 15 AL 19 SETTEMBRE

La Musica Klezmer e non solo, sara` la colonna sonora di una missione di cooperazione internazionale promossa dalla Regione Marche che si svolgera` in Bosnia Erzegovina dal 15 al 19 settembre prossimo. Con un duplice scopo: attivare una rete virtuosa di welfare e lotta allesclusione sociale in favore dei bambini bosniaci e creare uno scambio culturale vivace quanto inusuale. Da Sarajevo infatti, citta` simbolo della guerra ma anche della rinascita della Bosnia, arrivera` e ripartira` un messaggio di vicinanza dalle Marche, regione tradizionalmente solidale con questa parte dei Balcani. Saremo impegnati su due versanti, molto diversi, ma in grado di dare vantaggi reciproci- ha spiegato lassessore regionale alla Formazione - Istruzione, Ugo Ascoli, alla guida della delegazione regionale composta anche dal presidente del Consiglio regionale Raffaele Bucciarelli e dai consiglieri Marco Lucchetti e Guido Castelli. Consolideremo gli ottimi risultati di un progetto triennale di cooperazione allo sviluppo, ideato dalle Marche e avviato un anno fa in collaborazione con lEmilia Romagna ha proseguito Ascoli- per dare risposte concrete a giovani e bambini disabili con bisogni speciali ed esporteremo per la prima volta un prodotto culturale marchigiano, nato dieci anni fa e che sta diventando internazionale: il Festival Klezmer, in anteprima a Sarajevo con la stagione 2006. Un binomio importante, secondo Ugo Ascoli, per costruire una reale nazione Euro-Adriatica-Mediterranea: con la musica Klezmer si puo` comunicare partecipazione e pace tra i popoli; con un programma regionale di cooperazione, oltre a realizzare strutture importanti, si puo` educare alla cultura del sociale e allaffermazione dei diritti di cittadinanza. Il programma di cooperazione regionale rivolto a minori tra 0 e 18 anni e` stato finanziato con 2 milioni e 700 mila euro dal Ministero Affari Esteri a cui si aggiunge 1 milione da parte delle due Regioni. Coinvolgera` direttamente 6 mila famiglie bosniache e ha gia` consentito di realizzare due strutture sanitarie per la riabilitazione di minori disabili psichici e fisici: una a Sarajevo e laltra nei pressi di Banja Luka che saranno inaugurate proprio il 16 e il 18 settembre. Marina Maurizi del Servizio Cooperazione internazionale della Regione, ha annunciato che il Ministero degli Esteri, sulla base dei risultati ottenuti in Bosnia, ha appena confermato un contribuito di 1 milione e mezzo di euro per proseguire con lo stesso progetto anche in Albania. Il programma del Festival Klezmer, come hanno spiegato il presidente dellAssociazione, Andrea Nobili e il direttore artistico Giovanni Seneca si apre proprio da Sarajevo ad altre tendenze musicali- grazie alla collaborazione di Musicultura e poi anche al cinema. Roberta Biagiarelli presentera`, infatti , un suo reportage documentario Souvenir Srebrenica sul genocidio di Srebrenica di 11 anni fa. Klezmer - ha detto Nobili- significa soprattutto integrazione, e` la musica che ha accompagnato le popolazioni ebraiche nei loro spostamenti, una musica che ha assorbito la cultura dei luoghi in cui gli ebrei si sono fermati. Secondo i promotori del Festival non esiste luogo piu` suggestivo di Sarajevo, un melting pot per antonomasia, per comunicare il senso della cultura universale e della convivenza possibile. Oltre al trio darchi di Giovanni Seneca, il Festival sara` illuminato anche dalla presenza di Moni Ovadia , presidente onorario dellAssociazione Musica Klezmer , presente con un quartetto darchi il 16 settembre al Sartr Teatr di Sarajevo, chiamato anche il Teatro della Guerra perche` rimase aperto e attivo anche durante il conflitto serbo-bosniaco. (ade)