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07/06/2006

ADRION 06, SEMINARIO INTERNAZIONALE “ADRIATICO E MEDITERRANEO, MARGINE DELL’EUROPA”

Lallargamento dellUnione europea rischia di delineare uno scenario in cui forti sono i rischi di marginalita` del sistema Adriatico e dellintera sponda sud-orientale del Mediterraneo. Le nuove direttrici di sviluppo tendono a privilegiare larea nord orientale (Baltico e Mar Nero) e quella del Mediterraneo occidentale (Francia e Spagna). Questo scenario deve essere ribaltato attraverso il protagonismo delle comunita` locali e nazionali, per delineare un disegno complessivo di integrazione e coesione del bacino Adriatico e Mediterraneo. Lo ha sottolineato il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, in apertura del seminario internazionale Adriatico e Mediterraneo, margine dEuropa, promosso dalla Regione nellambito delle iniziative collaterali allesercitazione della Marina militare Adrion 06. La collaborazione tra le comunita` dellAdriatico e lintegrazione europea dei Balcani sono le vie maestre per realizzare tale strategia, ha detto Spacca. Questo perche` larea mediterranea occidentale appare caratterizzata da una maggiore livello di coesione. Cio` deriva soprattutto da interessi nazionali e regionali ha spiegato il presidente che hanno esaltato una forte vocazione mediterranea del quadrante occidentale a seguito degli intensi scambi con lAfrica del nord. In questo contesto, allora, il sistema Adriatico puo` diventare la salvezza dei Balcani e i Balcani possono rivelarsi la salvezza del sistema Adriatico. La strada da percorrere, secondo Spacca, deve privilegiare una strategia di rilancio che non assuma connotati difensivi, ma miri a sfruttare le potenzialita` di crescita dellarea Adriatica e Mediterranea conseguenti al riposizionamento geografico dei traffici commerciali legati allo sviluppo esponenziale di paesi come la Cina e lIndia. Suez torna a divenire un canale fondamentale e il Mediterraneo sud orientale diventa la vera porta dingresso per lEuropa. Spacca ha quindi indicato le principali finalita` di una strategia di rilancio del sistema adritico-mediterraeno: garantire la stabilita`, la sicurezza e lo sviluppo dellarea; rafforzare la sua capacita` dincidenza nelle grandi scelte europee e nel processo di unificazione continentale; sfruttare le grandi opportunita` di crescita legate allindustrializzazione dellAsia. AllItalia e alle Marche, in particolare, secondo il presidente si offrono grandi opportunita` per stabilire nuovi e profondi legami di pace, sicurezza e sviluppo tra le comunita` adriatiche e del Mediterraneo. Le Marche sono in prima fina in questo processo di integrazione. Vi partecipano attivamente per la loro collocazione geografica e per convinzione profonda. Gia dal 1990 la Regione ha maturato la consapevolezza della necessita` di costruire un rapporto di collaborazione stretto con laltra sponda dellAdriatico. Ha avviato alcune iniziative, come la Comunita` di lavoro per lAdriatico centrale e meridionale e la Conferenza per lo sviluppo e la sicurezza dellAdriatico e dello Jonio. La Regione Marche, ha concluso Spacca, intende essere protagonista di questo processo dintegrazione, puntando sulla cooperazione, sullattivazione del Segretariato della regione euroadriatica, sullo sviluppo delle infrastrutture logistiche. Secondo il sindaco di Ancona, Fabio Sturani, lAdriatico e` un vero laboratorio per la crescita della cultura e della cittadinanza europea. Fondamentale e` non farsi concorrenza, ma collaborare insieme per costruire un futuro migliore per il nostro Paese e per la nuova Europa. (r.p.)