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05/05/2006

LE MARCHE IN ALBANIA PER RILANCIARE L’AREA ADRIATICA - SPACCA: "DALLA COOPERAZIONE SOLIDALE, AL SOSTEGNO DELLE IMPRESE"

(TIRANA) Dalla cooperazione solidale, allinternazionalizzazione delle imprese: un percorso che le Marche intendono seguire per rilanciare il ruolo strategico dellarea balcanica nella nuova Europa. E` la priorita` che il presidente Gian Mario Spacca ha indicato allAssociazione imprenditori italiani operanti in Albania (Aiioa), in apertura della missione istituzionale della Regione, in corso di svolgimento a Tirana. Accompagnato dallambasciatore dItalia, Attilio Massimo Iannucci, Spacca e` stato ricevuto da una folta delegazione di imprenditori, guidati dal vice presidente Giampiero Schiavone, industriale marchigiano che opera in Albania nel settore della meccanica, occupando 300 persone. Dagli imprenditori ha detto Spacca arriva un contributo forte e positivo per favorire la cooperazione tra i Paesi dellAdriatico. Il presidente ha ricordato limpegno della Regione per creare una segreteria dellAdriatico, che coordini tutte le iniziative di solidarieta` alla popolazione e di sostegno alle imprese. Ha anticipato che Ancona ospitera`, il 7 giugno, un convegno internazionale dedicato allAdriatico, in occasione della manovre navali che si terranno, per la prima volta, in Italia, tra le marine militari dei Paesi del bacino adriatico e ionico. In Albania, ha detto Spacca, e` auspicabile che vengano riproposte le iniziative avviate in Croazia, per promuovere la creazione di centri servizi a favore delle piccole e medie imprese; strutture che hanno gia` fatto registrare buoni risultati anche in Serbia e Romania. Secondo lambasciatore Iannucci, lItalia deve investire di piu` in Albania. Le imprese delle altre nazioni sono piu` agguerrite. Dal contributo operativo delle Regioni adriatiche possono, pero`, arrivare nuove opportunita` per rilanciare la presenza italiana in terra albanese. Gli imprenditori hanno parlato dellAlbania come di una testa di ponte dellarea balcanica. Motivazione che ha spinto molti di loro a investire in questa nazione. Alle autorita` italiane chiedono di non sottovalutare limportanza strategica dellarea, che soffre ancora di scarsa presenza di istituzioni bancarie e assicurative in grado di agevolare il lavoro quotidiano delle imprese. Una rilevazione dellufficio albanese dellIce (Istituto per il commercio estero) registra investimenti medi dellimprenditoria italiana attorno 9,5 milioni di euro. I settori economici piu` dinamici sono quelli dei materiali da costruzione e delledilizia privata, del tessile abbigliamento, del calzaturiero, dellassemblaggio di materiali elettrici e motori, della lavorazione del legno, del farmaceutico, dei lavori stradali, del terziario avanzato e dellagroalimentare. La maggiore concentrazione di investitori italiani e` dislocata a Tirana e comuni limitrofi (Durazzo e Kavaja), per circa il 75%, mentre Valona e il sud del paese rappresentano il 15% delle preferenze dei connazionali, per ridursi, ulteriormente, al 5% nei distretti settentrionali dAlbania (Scutari, Puke, KuKes). Dopo un calo di presenza italiana, tra il 1998 e il 2002, negli ultimi mesi si registrano sintomi di rinnovato entusiasmo delle piccole e medie imprese italiane che stanno tornando a scegliere il mercato albanese. Le Marche importano dallAlbania merci per circa 25 milioni di euro (lo 0,5% delle importazioni marchigiane) ed esportano in Albania prodotti per circa 52 milioni di euro (lo 0,6% delle esportazioni marchigiane): principalmente apparecchi meccanici e prodotti tessili. Inoltre sono albanesi il 17% degli stranieri con permesso di soggiorno nelle Marche e le Marche ospitano il 5% degli albanesi regolarmente presenti in Italia. (r.p.)