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22/03/2006

INSERIMENTO LAVORATIVO DEI DISABILI, INCONTRO IN REGIONE CON LA CONSULTA REGIONALE

Maggior rispetto e piena applicazione della legge nazionale n. 68 del 99 in materia di inserimento lavorativo dei disabili. E cio` che chiede la Consulta regionale dei disabili, che ha denunciato una scarsa sensibilita` da parte dei datori di lavoro nel corso dellincontro di questa mattina in Regione, richiesto dallo stesso organismo allassessore regionale al Lavoro, Ugo Ascoli. Secondo i rappresentanti delle diverse associazioni, tra le quali gli invalidi civili e del lavoro, molte aziende della regione, almeno 2500, non sarebbero in regola con le assunzioni obbligatorie dei disabili, anzi esisterebbero alte percentuali di quote scoperte. In questa situazione non virtuosa rientrano anche gli enti pubblici. Ricordiamo che le quote obbligatorie di riserva prevedono il sette per cento dei lavoratori disabili occupati, se occupano piu` di 50 dipendenti; due lavoratori, se occupano da 36 a 50 dipendenti; un lavoratore, se occupano da 15 a 35 dipendenti. La Consulta e il suo presidente Roberto Frullini, hanno proposto alcuni correttivi ad una situazione che malcela ancora pregiudizi sulle capacita` dei disabili fisici di essere adibiti a mansioni di medio-alto profilo: in pratica se le aziende assumono, occupano i disabili in mansioni di basso profilo, anche se diplomati o laureati o, paradossalmente, in lavori che richiedono abilita` fisiche specifiche. Secondo Frullini si dovrebbe agire su piu` livelli per invertire una tendenza che rispecchia purtroppo lattuale fase delicata del mercato del lavoro: recuperare con strumenti condivisi le scoperture delle quote di riserva, potenziare i Centri per lImpiego con apposite figure di tutoraggio per disabili e creare da parte delle Province percorsi formativi adeguati alle esigenze dei disabili. Ugo Ascoli, dopo aver ricordato che il Programma per loccupazione, tutela e qualita` del lavoro 2006, ora allesame della commissione consiliare, prevede uno stanziamento di 2 milioni e 600 mila euro per linserimento lavorativo e il mantenimento in azienda delle persone disabili, non ha nascosto la preoccupazione sulla situazione di carenza applicativa della legge 68: Vogliamo superare quei meccanismi della legge 30 che colpiscono negativamente, tra gli altri, anche le persone disabili; allo stesso tempo vanno ricercate le risorse per potenziare i Centri per limpiego sul settore dellinserimento delle persone i disabili. Sul fondo nazionale per il diritto al lavoro esiste limpegno della Regione a monitorare lutilizzo delle risorse del Fondo nazionale per il diritto al lavoro dei disabili, assegnate alle Province. Gia` dal mese di aprile, inoltre, sara` di nuovo operativa la Commissione paritetica regionale per il collocamento dei disabili. Il rappresentante dellAssociazione paraplegici delle Marche di Ascoli Piceno ha sottolineato le difficolta` del mercato del lavoro per tutte le categorie, anche non svantaggiate e per questo ha ribadito la maggiore esigenza per un disabile di fare formazione qualificata. Esistono buoni esempi, come lOspedale di Ascoli , dove unaula multimediale per la formazione e` stata allestita con attrezzature allavanguardia ed ha consentito a persone disabili di essere ricercate e occupate dalle aziende per lottima preparazione. Occorrerebbe, inoltre, potenziare figure come il mediatore del lavoro, in grado di accompagnare il disabile nellinserimento in azienda e di mettere la stessa in condizioni di disporre di profili qualificati, rispondenti alle proprie esigenze. Il presidente della Consulta, Frullini, ha anche segnalato buone pratiche, attivate in altre realta`, per la gestione di servizi pubblici socio-sanitari assunta da parte di personale disabile. Ma la richiesta piu` pressante alla Regione Marche e` stata quella di trovare le modalita` per far attivare da parte delle istituzioni preposte, un meccanismo di controllo e sanzionatorio per le aziende che a sette anni dallentrata in vigore della legge 68/99, non la applicano. Anche su questo punto lassessore Ascoli si e` impegnato a creare occasioni di sensibilizzazione degli enti coinvolti, tra i quali le Direzioni provinciali del lavoro, ed ha proposto una cadenza periodica di aggiornamento con la Consulta dei disabili per monitorare piu` attentamente le esigenze nel settore dellinserimento lavorativo, oltre a valutare le esigenze formative dei disabili in relazione ai fabbisogni delle imprese.(ade)