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15/03/2006

BILANCIO DI GENERE: L’ESPERIENZA DELLA REGIONE MARCHE IN UN SEMINARIO AD ANCONA

Il Bilancio di genere e` una novita` assoluta che parte dalla volonta` di valutare i bilanci delle pubbliche amministrazioni sulla base dei problemi delle donne. Un tema che e` stato affrontato questa mattina ad Ancona, nella sede del Rettorato dellUniversita` Politecnica delle Marche, nel corso del seminario dal titolo Il Bilancio di genere della Regione Marche a cui hanno partecipato lassessore regionale alle Pari Opportunita`, Loredana Pistelli, e lassessore regionale al Bilancio, Pietro Marcolini. La Regione Marche e` stata la prima a cimentarsi in unesperienza di analisi di genere del proprio bilancio consuntivo 2004. Si e` cercato, in particolare, di verificare quale fosse stata la capacita` delle strutture regionali di tradurre in progetti e, dunque, in impegno di spesa la scelta di privilegiare le richieste femminili in vista del riequilibrio del sistema sociale produttivo regionale ed e` emersa la necessita` della presa di coscienza da parte degli organi decisionali regionali di assicurare condizioni paritarie di azione economica e sociale alle donne. Secondo Pistelli il bilancio regionale non e` ancora impostato nellottica delle esigenze femminili; la prospettiva di genere e` invece fondamentale per lo sviluppo socio-economico e le pari opportunita`. Per lassessore Pistelli si tratta di unoperazione costosa che comporta un impegno maggiore ma servono scelte coraggiose e il bilancio di genere sara` la carta vincente per una societa` piu` giusta. Per lassessore Marcolini, il bilancio di genere non muove ancora i primi passi ma si e` comunque entrati nellottica dellintervento; quando si parla di riequilibrio di bilancio, bisogna guardare alle risorse e sicuramente il problema di una programmazione formalmente poco attenta allambito femminile potrebbe dipendere dalla necessita` di fare bilanci in situazione di sempre maggiore ristrettezza. Secondo Marcolini si sta comunque diffondendo la consapevolezza che e` necessario dare conto delle differenze di genere che caratterizzano le Marche e questo seminario vuole essere un segnale che le cose stanno cambiando allinterno di un processo di evoluzione promosso dallUnione Europea. Concretamente, sempre per Marcolini, le politiche di genere sono incluse tra i sette macroobiettivi della politica regionale per il 2006, e sono inserite nei tavoli di concertazione per la nuova programmazione delle risorse comunitarie, negli Accordi di programma quadro regionali, nei Comitati di sorveglianza FSE, FEOGA, FERS, nella riprogrammazione delle nuove Arstel (Agende regionali sviluppo territoriale locale) e nel Patto per lo Sviluppo.